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Eventi | 06 marzo 2023, 11:27

“Ratamacue. Il ritmo dell’arte” al Campus Reti

Il Campus dell'azienda di Busto si apre al territorio e ospita in anteprima il nuovo spettacolo ideato e interpretato da Carlo Vanoni e dal musicista Phil Mer, con la regia di Marco Rampoldi

“Ratamacue. Il ritmo dell’arte” al Campus Reti

Reti, tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting, specializzata nei servizi di System Integration, B Corp e società benefit quotata su Euronext Growth Milan, ospita in anteprima “Ratamacue. Il ritmo dell’arte”, uno spettacolo ideato e interpretato dal divulgatore d’arte Carlo Vanoni e dal musicista e batterista Phil Mer, presso il proprio Campus di Busto Arsizio (in via Mazzini 11).

Lo spettacolo con la regia di Marco Rampoldi è in programma per venerdì 10 marzo, alle ore 20.

“Ratamacue. Il ritmo dell’arte” rappresenta un viaggio nella storia dell’arte, da Giotto a Yves Klein, da Michelangelo a Burri, dove la batteria, da strumento di accompagnamento, diventa voce co-protagonista. La parola “Ratamacue” indica, infatti, una frase musicale semplice per lo studio del tamburo.

La batteria intesa quindi come strumento ritmico in dialogo con la parola, al fine di sottolinearla e di amplificarla, creando di volta in volta atmosfere in perfetta sintonia con le immagini proiettate sullo schermo. Il ritmo cambia quando a cambiare è l’opera d’arte di cui si parla, il ritmo cresce, diminuisce e s’interrompe, instaurando un rapporto stretto con la parola stessa.

“In occasione di questa nuova iniziativa apriremo le porte del Campus al territorio e alla cittadinanza” - ha dichiarato Bruno Paneghini, Presidente e Amministratore Delegato di Reti SpA - “Siamo orgogliosi, infatti, di creare nuove opportunità di confronto, ma anche di riflessione attraverso il linguaggio dell’arte e della cultura a 360°. Il nostro obiettivo è quello di portare valore aggiunto su più fronti, creando interconnessioni tra le persone ed esperienze irripetibili e ad alto impatto emozionale”.

“Ratamacue” parte dal presupposto che l’arte va anche “ascoltata”, oltre che spiegata: l’arte, infatti, è significato e significante al tempo stesso. L’arte, come le percussioni, arriva dritta al cuore, toccando le emozioni più profonde.

Redazione

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