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Videogallery | 06 luglio 2024, 14:00

«In sei anni abbiamo cambiato volto al lago: il modello Varese dovrebbe diventare un esempio»

Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) del lago di Varese: questa mattina è stato fatto il punto a Gavirate. Dimezzato il carico di fosforo, balneabilità confermata, 20 i milioni investiti in opere: a presentare i risultati i 30 enti protagonisti del progetto, guidati da Regione Lombardia. L'assessore Maione: «Straordinario lavoro istituzionale e della comunità». Cosentino: «Ora sempre più attrattività, per noi il lago è natura e uomo» (FOTO e VIDEO)

L'assessore regionale a Clima e Ambiente Giorgio Maione a Gavirate nel giorno in cui sono stati presentati gli ultimi dati sul lago di Varese. Accanto a lui il vice presidente del consiglio regionale Giacomo Cosentino, il presidente della Provincia Marco Magrini e il sindaco di Gavirate Massimo Parola

L'assessore regionale a Clima e Ambiente Giorgio Maione a Gavirate nel giorno in cui sono stati presentati gli ultimi dati sul lago di Varese. Accanto a lui il vice presidente del consiglio regionale Giacomo Cosentino, il presidente della Provincia Marco Magrini e il sindaco di Gavirate Massimo Parola

Venti milioni investiti, 6 anni di lavoro, il carico di fosforo che comprometteva le acque dimezzato rispetto al 2020, diverse opere strutturali realizzate e una balneazione ritornata ormai una realtà da 3 anni. 

Il tutto grazie a un’alleanza istituzionale senza precedenti per il Varesotto: Regione Lombardia, Provincia, Comuni e associazioni (trenta enti complessivamente coinvolti, il prossimo sarà il JRC di Ispra) a marciare uniti e compatti per cambiare volto al lago di Varese.

Ecco l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) del nostro bacino, ecco dove si è arrivati.

«Il tagliando di questo grande progetto, il punto sulla complessa macchina scientifica che regge questa situazione», per usare le parole del moderatore di giornata, Matteo Inzaghi, si è tenuto questa mattina a Gavirate alla presenza di tutti gli attori protagonisti di una vera e propria opera magna ambientale e non solo. Venti i milioni investiti nell’impresa, 17 da parte di Regione Lombardia (dieci più sette in arrivo): «Quando Varese fa sistema, quando gli enti si mettono al tavolo a prescindere dal colore politico, i risultati si vedono - è stata la sottolineatura del vicepresidente del consiglio regionale Giacomo Cosentino, che ha parlato dopo gli onori di casa fatti dal neo sindaco di Gavirate Massimo Parola - Ora mi auguro il rilancio dell’attrattività e dello sport, che non può essere solo il canottaggio. Dobbiamo ancora rimboccarci le maniche: il lago di Varese per noi è natura con dentro l’uomo, in reciproco rispetto, e volano della nostra economia».

«L’Accordo Quadro è una storia di successo - dichiara l’assessore all’Ambiente e al Clima di Regione Lombardia Giorgio Maione, accompagnato dall’ex assessore varesino Stefano Clerici della cui segreteria fa parte - Il merito è sicuramente istituzionale e tecnico ma anche della comunità territoriale che ha voluto fortemente questo risanamento e ha voluto bene al suo lago. Varese è diventata un modello da imitare per altri territori».

Ma cosa è stato davvero fatto? Numeri, azioni e risvolti conseguiti (si tratta di quelli raggiunti dal 2019 al 2023; ora si riaprirà un secondo periodo di attuazione che si concluderà nel 2026) sono stati presentati da Daniele Magni, della direzione generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia, e da Andrea Beghi di Arpa Lombardia.

La stella polare di ogni intento è stata quella di diminuire l’eutrofia delle acque, responsabile delle fioriture algali, attraverso interventi di miglioramento del reticolo fognario, il monitoraggio dello stato delle acque, la riattivazione dell’impianto di prelievo ipolimnico, a la salvaguardia delle aree protette.

E allora si è andati ad agire sul carico esterno, in particolare antropico, cioè sulle sostanze che da fuori entrano nel lago (tramite rivoli, rogge ma anche i 372 km di fognatura mista, i 294 km di fognatura bianca e i 261 km di fognatura nera ), attraverso gli interventi di rete, con la creazione delle vasche di prima pioggia, la limitazione del funzionamento degli scolmatori, il trattamento del refluo sfiorato, l’eliminazione della acque parassite e il miglioramento della copertura fognaria.

Fondamentale, però, anche quello che è stato fatto sul carico interno, ovvero su quel rilascio di fosforo che avviene soprattutto nel periodo estivo in profondità, dove le sostanze inquinanti si sono depositiate negli anni quando tutta questa attenzione non c’era: è questa la principale causa di anossia delle acque. Le “maniere forti” sono state la riattivazione del prelievo ipolimnico, ovvero il prelievo delle acque di fondo, ricche di nutrienti e povere di ossigeno, e il loro rilascio nel fiume Bardello (dove a loro volta intervengono pompe che immettono nuovo ossigeno), il tutto attraverso un impianto costruito negli anni ’90, riattivato e che presto conterà del fotovoltaico che ne assicurerà il 30% del funzionamento.

E poi il monitoraggio, attraverso boe, sonde e satelliti, nelle acque del lago ma anche in quelle del Bardello, per capire cosa esce dal bacino. Il numero da cerchiare in rosso è, come si accennava all’inizio, il fosforo: i 49 milligrammi per litro del febbraio 2024 sono stati il valore più basso della storia da quando si fanno le misurazioni.

Ciò significa innanzitutto una cosa: possibilità di fare il bagno. Quest’estate è stata confermata la balneabilità a Gavirate, Schiranna, Bodio, Cazzago Brabbia e Biandronno, tutte località valutate livello eccellenti (Schiranna buona). E ogni 15 giorni la fioritura algale viene costantemente ri-monitorata.

Ma c’è stato anche molto di più: la valorizzazione delle zone pedonali e della pista ciclabile, i progetti di riqualificazione delle sponde, la valutazione della volontà di creare una filiera del pesce poco pregiato presente in quantità nel nostro bacino (e contemporaneamente le azioni di controllo su carassi e siluri), gli interventi strutturali nell’ambito del servizio idrico integrato, la sistemazione degli scolmatori, l’estensione delle reti, la realizzazione di altre vasche di prima pioggia, con vista su un nuovo scolmatore e su un nuovo grande impianto di depurazione a Gavirate

Sì, perché ancora tanto c’è da fare, lo hanno sottolineato in tanti, in primis risolvere i problemi di commistione tra le reti fognarie diverse ove ancora sussistenti, ed eliminare gli odori derivanti dall’idrogeno solforato e la presenza di schiume: «Ora abbiamo un lago balneabile e sostenibile - ha dichiarato il sindaco di Varese Davide Galimberti, in prima fila con l’assessora alla Tutela Ambientale Nicoletta San Martino - Ma non ci accontentiamo: il prossimo obiettivo è la massima fruizione del lago pur nel rispetto dell’ambiente, insieme alla pesca e all’Isolino Virginia», traguardi più volte indicati anche da Maione.

«Le alghe continuano a essere una questione aperta - indica invece il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini - anche relativamente al loro smaltimento». «Attenzione anche alle nostre abitudini quotidiane - ammonisce il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli - Le schiume arrivano da tutti noi, possiamo ancora mettere in campo tante azioni migliorative». «La nostra attenzione sarà sempre viva - aggiunge invece il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso - al fine di garantire il benessere dei nostri cittadini». «La politica è stata ed è importante - conclude il sindaco di Biandronno, e rappresentante di tutti i Comuni rivieraschi, Massimo Porotti - ma è la parte tecnica che ci ha permesso di ottenere i risultati».

«L’impegno della Regione Lombardia è costante e stiamo garantendo continuità ai risultati. È questo ciò che conta di più. Abbiamo restituito il lago a cittadini e turisti e lavoriamo affinché sia fruibile nel corso del tempo. Intendiamo anche individuare le modalità per proseguire dopo il 2026. Vogliamo che siano snelle, con meno coordinamento regionale e con un continuo impegno da parte di tutti i soggetti locali competenti» è stato il messaggio del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

Ai margini del convegno diversi i momenti di interesse: la partenza e l’arrivo della “Run for Lake Varese”, offerta da Ecorun Varese e Acinque, presente a tutto l’evento con l’ad Stefano Cetti e il presidente Matteo Barbera e la degustazione di piatti di pesce di lago offerta da Alfa srl.

Le informazioni in tempo reale sulla qualità delle acque e sul proseguimento dei lavori si trovano sul sito www.lagodivarese.regione.lombardia.it nella sezione “Stato del Lago”.

 

F. Gan.

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