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Calcio | 22 gennaio 2023, 08:00

Pro Patria, il silenzio degli innocenti. Anche così si dà una lezione a un calcio in cui si vuole credere

Solo Vargas ha parlato dopo la gara contro il Padova, pesantemente condizionata dal rosso a Saporetti. Il messaggio compatto dei tigrotti

Il gruppo, forza della Pro - foto d'archivio

Il gruppo, forza della Pro - foto d'archivio

Quanti piagnistei, spesso infondati, degli avversari ha raccolto la Pro Patria a proposito degli arbitraggi: l'ultima volta due settimane fa. Ieri i tigrotti hanno dato una lezione, anzi due, dopo essersi trovati in inferiorità numerica per gran parte della partita contro il Padova. La prima lezione sul campo dove si è cercato di tenere botta in una gara stravolta dal cartellino rosso indirizzato a Saporetti da Mastrodomenico, che già aveva così punito la squadra bustocca contro la Pro Vercelli, in quell'occasione sul finale.

Ieri, invece, il drastico provvedimento è stato calato poco più di un quarto d'ora dopo il fischio d'inizio. Decisione netta, nonostante le contestazioni, rafforzate poi dalle immagini circolate. Dispiace, come ha rammentato Vargas, perché la partita corona una settimana di lavoro.  Con un uomo in meno per quasi tutto l'incontro, alla fine i tigrotti sono caduti.

La vera lezione si è rivelata il silenzio dei giocatori al termine della partita: ci piace chiamarlo il silenzio degli innocenti. Quelli che le cose avventate non le vogliono fare né dire, conoscono l'importanza di soppesare le riflessioni come le valutazioni sull'operato altrui e hanno la coscienza a posto, come ci auguriamo abbiano anche altri.

Tredici anni fa, senza voler troppo rigirare il coltello in una piaga mai richiusa, dei giocatori che indossavano la maglia biancoblu si trovarono in superiorità numerica e persero una partita tanto determinante quanto considerata già in tasca per la B contro il Padova.  L’emorragia di pubblico cominciò da lì, dal senso di tradimento e da tutta l'amarezza che causarono i comportamenti. Ci piace vederla anche così, pur nella distanza siderale degli eventi: ieri in un incontro non così determinante, certo, i tigrotti, in inferiorità numerica decretata da una scelta arbitrale tutta da riguardare, sono rimasti un gruppo durante e dopo la gara. Con le loro forze e i loro errori, compreso quello evitabilissimo sul primo gol, schema già visto e subìto ad esempio contro la Juve. Pazienza, lavorando si sbaglia e ripartiamo da lì, da quello che non ha funzionato e possiamo migliorare. Da quello che dipende da noi.

Per il resto, tutti insieme: no comment. Si rispetta il lavoro di tutti, anche in circostanze simili.

E anche così si dà una lezione a un calcio in cui si vuole credere, nonostante tutto.

Ma. Lu.


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