Una parola che si fa fatica a pronunciare, festa, in tempi così difficili. Ma che induce a maggior ragione a impegno e riflessioni.
Come ha avuto modo di sottolineare oggi il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice: « Mi chiedo: come posso io, come possiamo noi vivere una festa, e oggi è la festa della nostra Repubblica, quando ogni giorno si allunga la conta dei morti e non si intravedono possibilità reali di arrivare alla pace. Anzi, quando, addirittura, con un’insistenza sempre maggiore si parla della prospettiva di terza guerra mondiale. La guerra in corso è un argomento da cui non si può e non si deve sfuggire se vogliamo veramente celebrare la nostra Repubblica... Purtroppo questa follia non si è ancora fermata e non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi. Quindi non devono fermarsi nemmeno i tentativi perché questa follia finisca».
Vietato arrendersi però, e i motivi «sono quei valori che oggi celebriamo in una giornata che vorremmo fosse di festa, ma di festa vera, cioè di festa per tutti; quei valori fondamentali della nostra Costituzione che hanno risollevato un Paese che usciva a pezzi da una Guerra disastrosa e da un ventennio di dittatura fascista».
Valori che non possono essere messi in discussione e incarnati nella Costituzione, a partire dall’articolo 11: il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
«Del resto è cosa risaputa che i valori non tramontano e non invecchiano: siamo piuttosto noi, in ogni situazione e in ogni momento della storia, a non doverli tradire per non tradire la nostra umanità.Buon 2 giugno a tutti e viva la Repubblica» ha concluso il sindaco. Che ha consegnato le copie della Costituzione con l'assessora all'Istruzione Ilaria Maffei a tre ragazzi, Alberto Vyzay, Anamika Iqbal e Feliciana Hevelin Lazaro Aguilar.