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Economia | 04 luglio 2025, 16:23

I sindacati a Carminati: «Il lavoro merita rispetto, non battute sugli scioperi»

Dura replica di CGIL, CISL e UIL alle parole del presidente di Confindustria Alto Milanese: «Ridurre il sindacato a “quelli che scioperano il venerdì” è offensivo. Il dialogo si costruisce con rispetto, non con slogan»

I sindacati a Carminati: «Il lavoro merita rispetto, non battute sugli scioperi»

CGIL Ticino Olona, CISL Milano Metropoli e Coordinamento Territoriale UIL Legnano-Magenta-Abbiategrasso, in risposta alle dichiarazioni del Presidente di Confindustria Alto Milanese, Maurizio Carminati.

«Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione del Presidente di Confindustria Alto Milanese Maurizio Carminati in occasione dell’assemblea annuale tenutasi lo scorso 3 Luglio a Legnano.

Del suo Intervento, ci hanno colpito due cose, la prima è che nel suo intervento non ha mai citato i lavoratori se non per le questioni legate alla formazione la seconda il passaggio decisamente inopportuno, in cui i sindacati vengono definiti in maniera riduttiva “quelli che fanno gli scioperi il venerdì”.

Ci permettiamo di rispondere con chiarezza.

Molti dati confermano il fatto che la dove il sindacato non c’è, la produttività dell’impresa è più scarsa.

Chi sciopera non si diverte. Scioperare significa rinunciare a parte del proprio salario, esporsi in prima persona, assumersi un rischio. E si sciopera, spesso, perché le parti datoriali non si rendono disponibili a rinnovare contratti nazionali scaduti da anni, in un momento storico in cui l’emergenza salariale è sotto gli occhi di tutti.

Se non si riesce ad aprire tavoli di trattativa seri ed efficaci, la mobilitazione diventa uno strumento necessario, e non certo una scelta leggera o di comodo.

Quanto ai venerdì di sciopero, ricordiamo che nei trasporti, commercio e negli ospedali per citarne alcuni, si lavora 7 giorni su 7 e il venerdì quindi è un giorno normale, dopo uno sciopero come conseguenza, il sabato e domenica successivi si lavora di più, altro che weekend lungo!

Ma ci preme anche ricordare che noi siamo gli stessi che in questi anni hanno ricercato costantemente convergenze su temi che dovrebbero essere di interesse comune, come la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, abbiamo sottoscritto i protocolli anti-Covid, mettendo in sicurezza non solo i lavoratori, ma anche le imprese e l’intero sistema produttivo del nostro territorio.

Lo abbiamo fatto con spirito di responsabilità, per costruire soluzioni concrete.

Anche per questo, le parole del Presidente ci paiono fuori luogo, tanto nei contenuti quanto nel momento in cui sono state pronunciate. Proprio ora che, a livello nazionale, Confindustria con il Presidente Emanuele Orsini e le segreterie di CGIL, CISL e UIL stanno provando a ricostruire un clima di confronto dopo un lungo periodo di distanza, un simile giudizio, rischia di far arretrare il terreno del dialogo proprio qui, nei nostri territori.

Il nostro invito è a riprendere un linguaggio di rispetto e riconoscimento reciproco, anche nella divergenza. Le sfide del lavoro, dello sviluppo industriale e della coesione sociale si affrontano con il confronto vero, anche conflittuale quando serve, ma sempre costruttivo.

Per quanto ci riguarda continueremo a fare la propria parte, senza timidezze e portando nei luoghi di lavoro e nei territori le ragioni di chi ogni giorno produce ricchezza: le lavoratrici e i lavoratori».

c. s.

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