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Attualità | 13 marzo 2022, 09:00

LA STORIA. Suor Marcella da Haiti parte con l'accoglienza dei profughi ucraini in Italia: «Busto, ecco come puoi aiutarci»

Così ci si è mossi dal Paese più povero del mondo per mamme e bimbi in fuga dalle bombe sull'Ucraina. Attesi i primi ingressi lunedì a Cannara, in casa Lelia. Da lunedì a venerdì nella scuola Chicca Gallazzi si possono consegnare prodotti per l'igiene personale e cibo a lunga conservazione. Il messaggio della missionaria bustocca e quella risposta che ci spiazza

LA STORIA. Suor Marcella da Haiti parte con l'accoglienza dei profughi ucraini in Italia: «Busto, ecco come puoi aiutarci»

L'Italia in soccorso all'Ucraina via Haiti. E via Busto Arsizio. La mobilitazione di suor Marcella Catozza attraversa il pianeta e fa sentire come prendersi cura dell'altro, a partire dai bambini e dai più fragili, sia un gesto spontaneo ma va perfettamente e celermente organizzato perché vada a buon fine. C'è già anche una base bustocca per la raccolta degli aiuti che verranno portati poi a Cannara, nella casa Lelia destinata a ospitare i ragazzini haitiani che invece non potranno venire (tra burocrazia e problemi finanziari): ci si è allora subito mossi per dare accoglienza agli ucraini. Quella base è la scuola Chicca Gallazzi.

«Noi bene come sempre»

Nei giorni scorsi la missionaria di Busto Arsizio aveva annunciato la volontà di offrire Casa Lelia e volontà per lei significa fare. In pochi giorni tutto è diventato realtà, grazie anche al sindaco di Cannara, Fabrizio Gareggia: «Ci ha raccontato - spiega suor Marcella - di una famiglia che ha messo a disposizione alcune camere nella propria casa ed ora si trovano in dieci persone in pochi metri quadrati con un solo bagno e un bimbo autistico. In questi giorni si è formato uno staff di volontari e la responsabilità ultima è stata affidata alle Piccole suore della Sacra Famiglia, che essendo appena arrivate in Assisi sono ancora abbastanza libere da opere proprie da poter dedicare tempo a questa storia. Accanto a loro le suore Francescana Alcantarine che garantiscono la presenza tre giorni a settimana e le Francescane dei Poveri che saranno presenti secondo i tempi necessari». Dalla Spagna in arrivo inoltre suor Fernanda, che a Casa Lelia aveva già vissuto tre mesi durante il campo estivo del 2018 dopo un anno trascorso ad Haiti.

Non solo: «E poi un esercito di volontari della zona che aiuteranno a sostenere l’opera. In tanti vi siete già fatti presenti e non possiamo che dire grazie a tutti voi perché come sempre chi è in prima linea ci può stare se le retrovie gli coprono le spalle e noi ci sentiamo davvero ben coperti».

Si è studiato tutto da Haiti, dal Paese più povero del mondo e tormentato da una violenza che solo ufficialmente non viene chiamata guerra, ma dilaga. 

Anzi, prima di chiedere informazioni sulla campagna per gli ucraini, domandiamo come va a suor Marcella e ai ragazzi della Kay Pè Giuss. «Noi bene come sempre», risponde la religiosa, mentre riprende a programmare l'accoglienza dall'altra parte del pianeta.

Può stupire, quella risposta, pensando alle sofferenze quotidiane, alle tribolazioni che la casa d'accoglienza deve affrontare e ai tanti bimbi che sono intrappolati in una vita minacciata dalla violenza e dalle malattie incombenti: in questi mesi accanto ad Haiti abbiamo dovuto dire addio ad alcuni di loro. Abbiamo condiviso la minaccia dei banditi e i piccoli spiragli.

Noi bene come sempre.

È dietro, dentro la risposta che si osserva, come controluce, anzi contro il buio, la forza di suor Marcella e di chi è al suo fianco. Capaci di occuparsi dei piccoli più poveri del mondo, di cui nessuno si preoccupa qui, senza dimenticare l'emergenza divampata sotto gli occhi di tutti, anzi attivandosi anche per essa.

È la forza della fede, è la convinzione che sia la carità a fare la storia, come dice lei. 

Si parte

Allora da lunedì aprono le porte di Casa Lelia e suor Marcella elenca ciò che occorre, per completare il materiale già a disposizione: «Raccogliamo shampoo, bagnoschiuma, saponette, dentifricio, spugne per lavarsi, asciugamani, pannolini, assorbenti, carta igienica - spiega - e ancora pasta, riso, zucchero, latte biscotti, tonno, scatolame vario, olio, pelati marmellata, nutella, tè».

Una raccolta a cui anche Busto Arsizio può offrire il proprio contributo. Il centro di riferimento è la scuola elementare Chicca Gallazzi, in via Goito 8 e riceve il materiale per i profughi dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 15.

Ci sono altri modi per aiutare? Sì, certo, perché tante saranno le spese da sostenere. «Chi ha voglia di lasciarsi educare dal reale - osserva suor Marcella - può inviare il suo contributo al Conto Bancario della Fondazione Via Lattea Onlus». Bisogna specificare come causale Accoglienza Ucraini Casa Lelia Banca Popolare di Sondrio IBAN: IT85R0569622800000021115X46».

Il saluto finale della missionaria, che si è subito mossa anche in ricordo di un piccolo kosovaro che oltre vent'anni fa incontrò: «A tutti un grazie ed un abbraccio: che il cammino di Quaresima appena iniziato ci trovi pronti ad offrire, come il Cireneo, la spalla per portare la croce... certo non sapremo mai se il Cireneo si era offerto... sappiamo però che la spalla lui ce l’ha messa».

 

Marilena Lualdi

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