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Politica | 10 dicembre 2025, 14:47

L’Unesco riconosce la cucina italiana patrimonio immateriale dell’umanità, Cattaneo: «Notizia che accogliamo con grande orgoglio»

Così il sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee: «Ogni piatto, ogni prodotto, ogni sapere custodito nelle nostre comunità racconta una regione che sa crescere, evolversi e dialogare con l’esterno»

L’Unesco riconosce la cucina italiana patrimonio immateriale dell’umanità, Cattaneo: «Notizia che accogliamo con grande orgoglio»

L’Unesco inserisce ufficialmente la cucina italiana nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell'umanità.
Il commento di Raffaele Cattaneo, sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee.

«Oggi accogliamo con grande orgoglio la notizia del riconoscimento, da parte dell’UNESCO, della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un traguardo che non parla solo della nostra storia e delle nostre tradizioni, ma anche della capacità dell’Italia di presentarsi al mondo con una forza culturale che unisce identità, qualità e innovazione.

Nel lavoro quotidiano nelle relazioni internazionali ed europee, mi capita spesso di vedere quanto la nostra cucina sia più di un elemento distintivo: è un vero e proprio linguaggio, un ponte che apre dialoghi, costruisce fiducia e crea occasioni di convivialità e collaborazione. È una parte viva della reputazione del nostro Paese, capace di rappresentarci nei contesti globali con autorevolezza e calore.

La Lombardia contribuisce in modo determinante a questa immagine internazionale. Le nostre filiere agroalimentari, la ricerca, la qualità produttiva, le imprese che ogni giorno innovano nel rispetto delle tradizioni: tutto questo rende il nostro territorio un punto di riferimento riconosciuto in Europa e nel mondo, come testimonia ogni anno il successo all’estero della Settimana della cucina italiana nel mondo.

Ogni piatto, ogni prodotto, ogni sapere custodito nelle nostre comunità racconta una regione che sa crescere, evolversi e dialogare con l’esterno senza perdere le proprie radici.

Il riconoscimento dell’UNESCO è un invito a continuare su questa strada: sostenere chi lavora nella filiera, valorizzare le nostre eccellenze, investire nella promozione internazionale e far sì che la cultura gastronomica italiana - e lombarda - sia sempre più un motore di sviluppo, cooperazione e opportunità.

Oggi celebriamo un patrimonio che appartiene a tutti noi. Un patrimonio che parla al mondo e che il mondo, finalmente, riconosce come unico».

Redazione

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