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Storie | 07 dicembre 2021, 21:45

Giro dei Campioni, la tappa finale che è anche una nuova ripartenza

Consegnati i contributi a Uildm e As.P.I. a Legnano, gli amici che hanno compiuto l'impresa hanno arruolato anche gli alunni della scuola Dante Alighieri di Cerro per uno studio sull'alimentazione. E ripercorrendo le loro nove giornate per 1.500 chilometri si sente già la voglia di rimettersi in viaggio

Giro dei Campioni, la tappa finale che è anche una nuova ripartenza

I veri campioni non si fermano mai. Anche quando sembrano prendere fiato, è per ripartire e magari trascinare altri con loro lungo il percorso. Sono trascorsi quasi tre mesi da quando Enzo Tesoro, Massimo Monti, Roberto Damiani, Giorgio Bittanti, Iose Porta, Angelo Bucci (in bici o sul furgone, sono stati un’unica squadra) sotto una pioggia torrenziale partirono da Legnano e pedalarono per 1.500 chilometri in nove giorni, sulle orme di coloro che avevano fatto la storia del ciclismo.

Il Giro dei Campioni, appunto. Il “gruppo” è cresciuto, e in modo anche sorprendente. Ha arruolato gli alunni della terza 3 D della media Dante Alighieri di Cerro Maggiore con un professore illuminato come Michele Cattaneo, e ha portato a compimento la sua missione speciale: consegnare i contributi a due associazioni, la Uildm e l’As.P.I. Ad accogliere i ciclisti legnanesi nella tappa finale, proprio i due presidenti, rispettivamente Luciano Lo Bianco e Rosanna Carnovari.

Noi allora abbiamo seguito questi amici, giorno dopo giorno, e ci sembra di percepire ancora l’entusiasmo, la fatica, la capacità di fermarsi o pedalare insieme a qualcuno da ascoltare, la testa china sotto la pioggia, lo sguardo che si arrampica sul candore della piazza dei Miracoli a Pisa.Quelle giornate sono nitide nei ricordi, oltre che nelle immagini e nei video. In queste ore hanno avuto la possibilità di splendere ancora. Ci piace che ancora una volta ci abbiano affidato i loro commenti, come quando la sera tornavano in camera ed Enzo li “convocava” via audio tutti per far confluire emozioni e riflessioni. 

Ascoltiamoli, come loro hanno saputo fare con le tante persone incontrate nel loro percorso, dai vip ai volti sconosciuti, tutti meritevoli di attenzione. Massimo vede così la tappa finale, con gli studenti e con le associazioni: «È stata una giornata particolarmente piacevole e significativa. Siamo andati a parlare di alimentazione sportiva con i ragazzi, che baseranno la loro tesina su alcuni aspetti del nostro percorso….».

Sottolineandone l’importanza sia nel ciclismo amatoriale sia nella pratica sportiva che diventa agonistica: c’è un filo che corre e abbraccia, il piacere di sentirsi in forma e divertirsi. Ma non è stato meno gioioso, incontrare le associazioni: tra l’altro la Uildm aveva fornito il furgone e se importante è stato consegnare i 1.500 euro raccolti, non meno prezioso è stato parlare di queste malattie e della necessità di sostenere la ricerca.

Una felicità condivisa da Roberto: «È la chiusura di un progetto nato magari chiacchierando, poi concretizzato, ha coinvolto il piacere di andare in bici, fare beneficenza e conoscere tanta gente sulla strada, compresi i grandi campioni… Dimostra quanto lo sport possa essere importante in molti ambiti della società. Finiamo questo giro con buonissime sensazioni, un buon contributo di solidarietà e anche con il coinvolgimento delle scuole con un professore lungimirante».

La «ciliegina sulla torta», così definisce la tappa finale Enzo: «Dopo le due ore a scuola a parlare del nostro viaggio e di alimentazione sia dei professionisti e non (il tema era l'apparato digerente e non solo, in seguito ci saranno altri incontri legati ad esempio a storia e geografia) abbiamo formalizzato la nostra donazione alle associazioni As.P.I. e Uildm Legnano, serata che ha chiuso il cerchio. Donazione resa possibile dal contributo che la Cofidis Italia ci ha messo a disposizione». E non dimentichiamo un altro stimolo: rimarcare il valore del marchio Legnano.

Allora buon Natale, campioni: la vostra impresa rimarrà scolpita in quest'anno ancora travagliato. Ma ci sembra già che quel cerchio si riapra. Sappiamo che presto vi vedremo di nuovo in sella per scoprire, faticare, attraversare luoghi e vite facendo del bene. 

Marilena Lualdi

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