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Busto Arsizio | 27 maggio 2021, 16:36

«Denatalità problema grave». Le idee di Bac per contrastarla: dal “premio” per le giovani mamme all’addizionale “al contrario”

Bac cerca di mettere il tema al centro dell’attenzione politica, anche in vista degli appuntamenti elettorali. Tra le proposte suggerite: un “premio” alla nascita del terzo figlio o per le madri più giovani, ma anche una addizionale comunale “a rendere” da affiancare agli aiuti dello Stato

«Denatalità problema grave». Le idee di Bac per contrastarla: dal “premio” per le giovani mamme all’addizionale “al contrario”

«La denatalità è il problema principale del nostro paese. E non solo». Lo sostiene il movimento Busto al Centro, che cerca di mettere il tema al centro dell’attenzione politica, anche in vista degli appuntamenti elettorali.

La riflessione parte dai recenti Stati generali della natalità: «Il convegno, che ha coinvolto Papa Francesco e il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha reso manifesto il problema – sottolinea il coordinatore Gianfranco Bottini –. In passato la questione è stata trattata come se interessasse solo la parte cattolica della società, ma non è così».

Bac giudica positivamente l’introduzione dell’assegno unico per i figli. «Ma per noi è importante che si prenda posizione anche in ambito locale – insiste Bottini –. L’argomento necessita di ogni tipo di sostegno, anche a livello cittadino».

Ecco allora le idee suggerite da Enrico Tacchi: «Innanzitutto – dice – proseguire con le buone pratiche già esistenti, come quelle relative alle agevolazioni tariffarie per i servizi per i minori. Si potrebbero anche prevedere altre agevolazioni, come un assegno aggiuntivo, un “superpremio”, in particolare in occasione della nascita del terzo figlio. Inoltre, considerando che le gravidanze sono sempre più tardive, si potrebbe pensare a un “premio” per le madri più giovani».

D’altra parte per Tacchi, professore di Sociologia, il tema della denatalità è accostabile al riscaldamento globale e al Covid: «Problemi che interessano organizzazioni mondiali, ma che hanno ricadute sulla quotidianità».

Non si tratta di un problema recente: «A Busto ce ne accorgemmo già alla fine degli anni Ottanta, seppure i termini non fossero drammatici come oggi – interviene Claudio Fantinati, già assessore all’Educazione –. Le amministrazioni che si sono susseguite si sono dimostrate più o meno attente alla questione, riconoscendo la parità tra tutte le scuole e dimezzando o azzerando il costo delle iscrizioni rispettivamente per il secondo e terzo figlio».

Fantinati pensa a una «addizionale comunale “a rendere”: un segnale, un piccolo aiuto da affiancare a quello dello Stato». Per l’ex assessore «il problema è pratico ma soprattutto culturale. Per questo l’amministrazione potrebbe creare un clima favorevole alla natalità, anche attraverso l’arte, con concerti, cineforum, spettacoli teatrali che facciano capire che questa è una via per essere più felici nella vita. Busto potrebbe avere un ruolo da protagonista esplicito nell’affrontare il problema più importante del nostro paese».

Il consigliere comunale Gianluca Castiglioni, affiancato dalla collega Laura Alba, consiglia di puntare sull’informazione delle iniziative previste per le giovani coppie, invitando a pensare a una «città dei bambini».

«Il nostro intento è far prendere coscienza del fatto che il problema esiste – conclude Bottini –. Non è un argomento di cui possiamo dimenticarci».

R.C.

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