«Gentilissimomo Presidente Fontana, ci siamo incontrati a Varese qualche giorno fa, noi del comitato "Prima a Scuola! Varese" l'abbiamo intervistata sul problema delle scuole chiuse». Inizia così la lettera che i genitori che hanno aderito al comitato varesino Prima a Scuola hanno scritto ad Attilio Fontana per chiedere che tutte le scuole vengano riaperte, «perché la popolazione scolastica italiana è già stata privata ingiustamente di numerose settimane di scuola (35 settimane di media, il dato più alto in Europa dall'inizio della pandemia, secondo l'UNESCO)».
Secondo i genitori di Varese, ma anche Como, Milano, Mantova e Monza che hanno firmato la lettera, «ad oggi non ci sono prove scientifiche di maggiori contagi nelle scuole, anzi: anche secondo l'Istituto Superiore di Sanità bambini e ragazzi sono comunque meno suscettibili del resto della popolazione al virus e a tutte le sue varianti. Questo é assolutamente in linea con tutte le linee guida internazionali (CDC, ECDC, OMS) sul tema: l'apertura delle scuole deve essere sempre prioritaria».
Al contrario, l'allontamento dall'ambiente scolastico «ha degli effetti deleteri sui nostri futuri cittadini, bambini e ragazzi hanno bisogno di istruzione, di cultura, di sport e di vita all'aria aperta. Cosa resterà della Lombardia e dell'Italia quando tra 15 anni questi bambini e ragazzi dovranno lavorare, produrre PIL e ripagare il debito italiano, esploso nell'ultimo anno, e le pensioni? Investire sui giovani è investire su noi stessi: facciamolo oggi».
I genitori sperano che Fontana si faccia portavoce delle loro istanze durante la riunione in programma domani con il Ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e il Presidente Mario Draghi.