Il Governo ha accolto l’Ordine del Giorno dell’onorevole Andrea Pellicini che ha l’obiettivo di risolvere positivamente la vicenda dei ristorni ai Comuni di Frontiera. Ecco il testo del documento presentato dal Deputato che, da ex Sindaco di Luino, conosce l’importanza di questi fondi per i comuni al confine con la Svizzera. Pellicini ha chiesto anche lo sblocco dei fondi di cui all’art. 11 della legge di ratifica dell’accordo internazionale, che porterebbero ad un aumento delle buste paga di coloro che rimangono a lavorare in Italia nella zona di frontiera.
La legge 83/2023 di ratifica dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera, votata all’unanimità dalle forze politiche presenti in Parlamento, riprendendo il contenuto del memorandum d’intesa sottoscritto nel 2020 tra il Governo italiano, i sindacati dei lavoratori frontalieri e l’associazione dei comuni di frontiera, stabilisce che lo Stato garantisce ai comuni di frontiera una somma pari ad 89 milioni di euro all’anno. A tal riguardo, l’articolo 10, comma 3, del provvedimento, stabilisce che presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e’ istituito un apposito fondo con una dotazione di 89 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025.
Nella legge di ratifica viene altresì stabilito che lo Stato, anche dopo il 2033, allorquando la Svizzera cesserà di versare i ristorni, garantirà comunque ai comuni di frontiera il medesimo importo annuo di 89 milioni di euro.
Inoltre, l’art. 11 della legge dispone che con le tasse pagate in Italia dai cosiddetti “nuovi frontalieri”, coloro che sono stati assunti in Svizzera in epoca successiva alla legge di ratifica, viene creato un altro fondo da destinare ad infrastrutture nei territori dei comuni di frontiera e alla maggiorazione degli stipendi di coloro che rimarranno a lavorare in Italia. Ciò al fine di rendere più competitive le aziende operanti in territorio italiano nella zona di frontiera, che potranno garantire salari più elevati ai loro dipendenti per diminuire l’esodo di manodopera verso la Svizzera ed evitare il rischio di desertificazione produttiva del territorio di confine
Si tratta di una legge storica che, per la prima volta in italia, attua il principio del federalismo fiscale.
Ciò premesso, con riguardo all’ultima annualità, avendo la Svizzera versato all’Italia, a titolo di ristorni delle tasse versate ai Cantoni dai lavoratori frontalieri, una somma maggiore, circa 128 milioni di Euro, rispetto a quella assicurata di 89 milioni di Euro, si chiede che il Governo, nello spirito dell’accordo internazionale, voglia comunque destinare le maggiori somme ai territori di frontiera, anche attraverso le Regioni di competenza.
Si chiede inoltre che nel 2026 venga emanato il decreto interministeriale previsto dall‘art. 11 della legge 83/2023 affinché possano essere determinati i criteri di spesa delle somme che, anno dopo anno, andranno ad incrementare il fondo costituito dalla legge medesima.














