In attesa della revisione delle aliquote e delle detrazioni previste dalla prossima manovra di bilancio, la Cisl dei Laghi insieme alla Federazione dei pensionati e alle Federazioni degli attivi ha dedicato una mattinata di lavoro ad approfondire il sistema di fiscalità locale e le implicazioni territoriali.
Ci sono diversi ordini di ragioni per cui il sindacato è interessato al tema della tassazione. Il sistema di tasse e benefici ha tre obiettivi fondamentali: finanziare il sistema dei servizi pubblici; redistribuire il reddito in modo da conseguire una maggiore equità; proteggere le persone dal rischio di povertà e di esclusione sociale. La rilevanza del tema per l’azione sindacale deriva dal fatto che al gettito Irpef comunale contribuiscono per il 97% lavoratori e pensionati.
Inoltre, il monitoraggio della pressione fiscale è uno strumento per tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni. L’ Irpef locale finanzia i servizi sociali, l’istruzione, le politiche giovanili la tutela del territorio, la sicurezza. L’addizionale comunale Irpef, introdotta nel 1998, rappresenta una fonte di entrata rilevante per i Comuni, necessaria a garantire il funzionamento della macchina amministrativa ed i servizi sul territorio. Insieme all’imposta municipale unica (Imu) e alla tassa sui rifiuti (Tari), si considera una delle principali imposte versate dai contribuenti.
I Comuni possono prevedere un’aliquota unica oppure delle aliquote differenziate in base al reddito, con il vincolo di adeguarsi agli scaglioni in vigore per l’Irpef nazionale. È inoltre possibile per i Comuni introdurre una soglia di esenzione dal pagamento dell’imposta locale, subordinata a specifici requisiti reddituali.
Dall’analisi realizzato dalla Cisl sul territorio emerge un quadro delle imposizioni fiscali sul reddito particolarmente frammentato.
A livello locale i Comuni, dopo l’approvazione della Legge di Bilancio dello scorso anno con il passaggio a tre aliquote, hanno potuto scegliere se mantenere il sistema Irpef a quattro aliquote oppure operare per una riduzione a tre del numero di aliquote, in base ai nuovi scaglioni.
«Come sindacato sul territorio nell’ambito del confronto con le Amministrazioni locali - spiegano Paola Gilardoni (Cisl dei Laghi) e Roberto Pagano (FNP Cisl del Laghi) - sollecitiamo innanzitutto l’applicazione di un sistema con più aliquote differenziate, in relazione ai diversi scaglioni di reddito, secondo il principio di progressività, a garanzia di maggior equità rispetto alla scelta di una sola aliquota (più simile alla flat tax).
Mentre sul fronte della base imponibile, sosteniamo la necessità di introdurre o estendere soglie di esenzione, per una maggior tutela dei redditi da lavoro e pensione più bassi, anche in linea con le esenzioni previste per l’Irpef nazionale E qui si evidenzia un rilevante problema. I lavoratori dipendenti sono esenti Irpef nazionale fino a circa 15/16mila euro; i pensionati fino ad 8500. La fascia esente dell’Irpef locale, quindi, dovrebbe essere fissata ad un valore superiore agli 8.500 per tutelare i pensionati e superiore ai 15000 per tutelare anche i lavoratori e lavoratrici dipendenti».
PROVINCIA DI VARESE (136 Comuni)
Nel 2025 dai dati del Ministero dell’economia e delle finanze, risultano in provincia di Varese 132 comuni (su 136) che applicano l’addizionale Irpef locale:
42 di questi (30,8%) tra cui Gallarate non hanno fascia esente (sono i Comuni dove in particolare si concentrerà il lavoro della Cisl valutando il valore dell'aliquota o delle aliquote così da valutare con l'amministrazione comunale la migliore combinazione - per lavoratori e pensionati - di aliquote e fascia esente);
14 Comuni (10%) hanno una fascia esente minore di 8500 (che non tutela né i lavoratori dipendenti né i pensionati. Si tratta quindi di comuni dove si concentrerà la nostra azione sindacale. In particolare Bardello con Malgesso e Bregnano con fascia esente a 5000 che tutela solo i lavoratori autonomi);
45 Comuni hanno una fascia di esenzione superiore a 8.500 e inferiore a 15000 sono 45 (34%);
35 Comuni (25%) hanno una fascia esente superiore ai 15mila euro.
Virtuosi: segnaliamo in particolare Taino e Ternate con fascia di esenzione di 20mila euro e Comabbio di 18mila
101 Comuni applicano aliquota unica di cui 47 allo 0,8%. Di questi 17 comuni non hanno nemmeno soglia di esenzione.
«L’assenza di soglie di esenzione pone un problema di equità - spiegano Gilardoni e Pagano -. Non vengono tutelate le persone con i redditi e pensione basse. Non ci sono attenzioni per persone in vulnerabilità economica, in condizioni di povertà. Ancor più grave se pensiamo che ciò avviene in un momento in cui il fenomeno della deprivazione economica è in crescita e coinvolge anche lavoratrici e lavoratori con bassi salari. Un secondo aspetto critico attiene alla diffusa presenza di una sola aliquota fiscale che si va ad applicare al reddito o pensione.
Anche questa scelta, operata per il 76% dei Comuni della provincia di Varese e di Como, non va nella direzione di riconoscere il diverso grado di contribuzione del cittadino rispetto al proprio reddito o pensione e contrasta con il principio di equità del sistema tributario.
Il Comune di Como applica una aliquota unica allo 0,7% con fascia esente a 15.000 euro. Varese applica una aliquota unica allo 0.8% con fascia esente a 8.000 euro. Busto Arsizio una aliquota allo 0.8% con esenzione a 15000 euro».
«Sarebbe opportuno invece indirizzarsi a recuperare le risorse rafforzando gli strumenti di lotta all’evasione e elusione fiscale e contributiva – concludono - anche con l’attivazione di Patti antievasione con l’Agenzia delle Entrate che garantiscano ai Comuni un ristorno di parte delle somme recuperate (al momento ai comuni spetta il 100% del recuperato).
È opportuno dedicarvi attenzione poiché i mancati incassi possono deteriorare il quadro finanziario del comune oltre che compromettere la disponibilità di erogazione dei servizi. Il tema della fiscalità locale, quindi, assume un rilievo importante per i cittadini e anche per le rappresentanze sociali, per i rilievi di carattere finanziario, redistributivo, e sociale che lo caratterizza».














