A poche ore dalla commissione che si svolgerà a Castellanza nel tardo pomeriggio di giovedì 11 dicembre (Leggi QUI), anche il consigliere indipendente olgiatese Marco Clerici ha voluto fare alcune considerazioni sul polo logistico che sta sorgendo al confine tra i due comuni.
«Sul tema – sottolinea Clerici – si è tanto discusso senza mai dare ai cittadini gli strumenti utili a comprendere quali possano essere le problematiche legate all’avvio e al funzionamento dell’hub.
L’iter di approvazione del progetto per la realizzazione di un’infrastruttura di oltre 40.000 mq per la ricezione, stoccaggio e ridistribuzione di merci (verosimilmente articoli d’abbigliamento) ha rispettato la normativa.
Tutti gli Enti coinvolti hanno avuto modo di esprimersi favorevolmente sul progetto, avanzando richieste ogni volta positivamente evase dal proponente: i comuni di Olgiate e Castellanza, ATS, ARPA e Provincia di Varese non hanno riscontrato elementi critici per la viabilità, l’inquinamento acustico e atmosferico».
Un progetto i cui contenuti hanno suscitato, secondo il consigliere, alcune perplessità: «Il nodo – spiega Marco Clerici – è insito proprio nei numeri: in particolare, nei 48 mezzi pesanti (in entrata, e in egual numero in uscita) che costituirebbero l’indotto quotidiano del polo logistico.
Un numero ampiamente sottostimato rispetto alle dimensioni della struttura e al numero di baie (quarantadue), che non avrebbero senso di esistere per permettere il carico/scarico di un numero così esiguo di tir.
Ora, è chiaro ed evidente che oggigiorno l’ipotesi di tenere ferma una baia un’intera giornata per una sola operazione di carico e una di scarico è del tutto inverosimile; tanto più che il progetto prevede anche la realizzazione di quarantadue parcheggi per tir in attesa che le operazioni si concludano.
Nondimeno, tutte le stime in termini di inquinamento ambientale e acustico, impatto viabilistico e atmosferico, sono svolte sulla base proprio di questi numeri».
Ed è proprio su questa premessa che si basano le domande che si pone Clerici: «Questo l’elemento che deve mettere in allarme e sul quale tenere i riflettori puntati – annuncia il consigliere indipendente – per assicurare il rispetto, una volta avviate le attività, dei parametri e dei numeri ufficiali trasmessi dal proponente a Provincia di Varese e agli altri Enti.
In caso contrario, sarà indispensabile l’intervento del comune per segnalare le infrazioni e riportare le operazioni nel novero di quanto pattuito».
Anche il rapporto tra criticità e benefici è stato oggetto di un’attenta analisi: «Questi – prosegue Marco Clerici – i vantaggi potenzialmente prodotti dal progetto: bonifica di un suolo altamente inquinato, occupazione di circa 75 persone, oltre 2.000.000 € di oneri di urbanizzazione versati al comune, la costruzione di un percorso ciclo-pedonale in via Roma, via Morelli e via Unità d’Italia.
Vi sono poi degli effetti concordati che, nella mia visione, non riportano un beneficio alla collettività: la costruzione di due rotatorie limitrofe al polo (che serviranno le sole esigenze dell’hub stesso), l’investimento di quasi 300.000 euro per il restauro di Villa Gonzaga – soldi che avrebbero dovuto, non solo potuto, essere spesi altrove, non sottostando a vincoli stringenti di utilizzo trattandosi di cd. «extra-oneri» –, la ripiantumazione di un considerevole numero di alberi abbattuti (quando è noto che un albero maturo apporta un beneficio ambientale infinitamente più considerevole che uno appena piantumato), l’installazione di un impianto fotovoltaico di 1.500 kWp per le sole esigenze energetiche del polo (quando, una tale potenza, potrebbe soddisfare le esigenze energetiche di oltre 200 abitazioni di media dimensione)».
Premesse che portano il consigliere indipendente a chiedere un incontro pubblico per fare chiarezza: «Sulla base di questi elementi – conclude Clerici – è opportuno che ciascun cittadino possa esprimersi, non limitando la discussione a un botta e risposta dove i dati sembrano essere il corredo e non il punto nevralgico.
E proprio in forza di questo spero venga subito accolto l’invito a indire un’assemblea pubblica, dove l’Amministrazione possa rispondere alle domande dei cittadini, dando finalmente un cenno, dopo mesi di assenza, di voler rispettare i propri doveri di trasparenza».



















