Attraverso una nota stampa diffusa a nome del presidente Marco Magrini e dei capigruppo Matteo Marchesi e Fabio Passera, la Provincia di Varese comunica che il percorso avviato nei mesi scorsi per la raccolta sistematica di informazioni e dati relativi alla gestione dei rifiuti nei Comuni del territorio (leggi qui) viene temporaneamente sospeso, in attesa di ulteriori valutazioni e adesioni da parte delle amministrazioni locali.
A oggi hanno partecipato allo studio circa 60 Comuni sui 136 del territorio provinciale.
La nota di Villa Recalcati
Si tratteggia, così, una pausa tecnica volta a garantire che il lavoro rimanga utile, rappresentativo e realmente a servizio dei territori, nella consapevolezza che altri Comuni potrebbero aggiungersi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, come già sta accadendo.
L’iniziativa, di carattere esclusivamente tecnico e amministrativo, è stata progettata per costruire un quadro conoscitivo aggiornato della gestione dei rifiuti: modalità operative, organizzazione dei servizi, costi sostenuti, performance dei gestori, punti di forza e criticità, opportunità di miglioramento.
L’obiettivo non era introdurre nuovi modelli gestionali obbligatori né promuovere un gestore unico: si trattava, al contrario, di fare un passo preliminare e necessario, cioè, comprendere l’esistente per valutare – solo successivamente e in modo condiviso – se e dove potessero emergere sinergie, integrazioni o forme di collaborazione utili ai territori.
Uno dei motivi che ha portato la Provincia a promuovere lo studio riguarda una criticità sempre più evidente e poco giustificabile: oggi i cittadini della provincia di Varese, a seconda del Comune in cui risiedono, possono ricevere servizi molto diversi fra loro e pagare tariffe nettamente differenti per prestazioni sostanzialmente analoghe.
Queste disparità, che non riflettono differenze oggettive tra i territori ma piuttosto la frammentazione del sistema, rischiano di penalizzare i cittadini e rendere più difficile garantire equità, qualità e trasparenza.
La raccolta dati puntava proprio a fotografare in modo oggettivo questa situazione, così da mettere Comuni e cittadini nelle condizioni di discuterne su basi solide, superando percezioni e informazioni parziali.
Ad oggi hanno partecipato allo studio più di 60 Comuni sui 136 del territorio provinciale. Si tratta di un primo nucleo significativo, che testimonia l'interesse per un’analisi tecnica seria e condivisa. Tuttavia, da un punto di vista metodologico, il numero non è ancora sufficiente per elaborare un quadro completo, affidabile e rappresentativo dell’intero sistema provinciale.
È altresì noto alla Provincia che alcune amministrazioni stanno completando il questionario proprio in questi giorni e che ulteriori adesioni potrebbero arrivare progressivamente. Proprio questa possibile evoluzione suggerisce un approccio di prudenza: meglio sospendere temporaneamente lo studio e raccogliere un maggior numero di adesioni, piuttosto che procedere con dati incompleti.
"Il lavoro che avevamo impostato richiedeva una base informativa solida e il più possibile ampia" dichiara il Presidente della Provincia, Marco Magrini. "L’insufficienza delle adesioni attuali ci impone un atto di responsabilità: andare avanti avrebbe rischiato di produrre risultati non pienamente attendibili, poco utili per i Comuni e potenzialmente fuorvianti. Per questo abbiamo ritenuto corretto sospendere temporaneamente lo studio, lasciando però aperta la possibilità di riprenderlo quando il quadro sarà più completo."
La Provincia ribadisce con forza che l’iniziativa non ha mai avuto alcuna finalità politica.
"La gestione dei rifiuti è un ambito amministrativo nel quale conta la tecnica amministrativa, non la politica," prosegue il Presidente. "Servono dati, competenze, conoscenza del territorio e capacità di programmazione. Il nostro approccio è stato e rimane neutrale, trasparente e rispettoso dell’autonomia dei Comuni."
La sospensione non rappresenta né una chiusura né un arretramento. Al contrario, la Provincia rimane convinta dell’utilità di costruire una base dati condivisa, soprattutto alla luce delle evoluzioni normative e delle indicazioni di ARERA, che stanno ridefinendo il quadro nazionale della gestione rifiuti e rendendo sempre più utile una visione omogenea e comparabile delle modalità operative dei diversi territori.
"La Provincia è e rimane la casa dei Comuni," sottolinea Magrini. "Siamo pienamente disponibili a riattivare il percorso non appena emergerà un nuovo e più ampio interesse. Anzi, siamo convinti che molti Comuni, riflettendo sulla situazione e confrontandosi con le sfide regolatorie, vedranno l’utilità di contribuire a un quadro informativo di qualità."
Nel frattempo, l’Ente conferma la propria disponibilità a mantenere un canale di supporto tecnico, amministrativo e informativo per tutte le amministrazioni che lo desiderano, sia per approfondimenti normativi sia per esigenze di monitoraggio e coordinamento dei servizi.
"La porta è aperta," conclude Magrini. "La Provincia ascolta, supporta e mette a disposizione strumenti e competenze. Quando i Comuni lo riterranno utile e quando le condizioni saranno mature, noi saremo pronti a ripartire con un lavoro condiviso, rigoroso e orientato al miglioramento dei servizi e alla riduzione delle disparità che oggi gravano sui cittadini".














