Pro Patria-Lumezzane per pochissimi intimi allo “Speroni”. Tra gli ampi vuoti dello stadio spicca uno striscione che non passa inosservato. È quello del Pro Patria Club, che ironizza e insieme ammonisce sulla situazione della società biancoblù, oggi divisa tra il 51% di Patrizia Testa e il 49% di Finnat (alias Luca Bassi).
Sul campo, la realtà è ancora più amara: tigrotti ultimi in classifica con 8 punti dopo 12 giornate. O meglio, penultimi solo perché la Triestina sconta la maxi penalizzazione di -23.
“In Testa o in Bassi, ma non in coda. Fatti e non parole!”, recita lo striscione, firmato P.P.C. - chiaro riferimento ai due fronti societari e alla situazione attuale di classifica. Un messaggio destinato tanto ai vertici quanto alla squadra di mister Greco, anche lui inevitabilmente in discussione.
Pro Patria-Lumezzane diventa così un appuntamento da non fallire: serve una vittoria, per riaccendere un minimo di fiducia.
Esposto per intero per una quindicina di minuti prima del fischio d’inizio, lo striscione è stato poi “ridimensionato”: è rimasta soltanto la parte con la scritta “Fatti e non parole” all’ingresso in campo delle squadre. E successivamente fatto rimuovere del tutto dagli steward a partita in corso, probabilmente perché privo dell’autorizzazione della Questura ed entrato “di sfroso” dai tornelli. Ma il bersaglio lo ha centrato comunque: ha fatto la sua figura. Seppur fugace.















