Galeotto fu un post su un noto gruppo facebook, NUOVO... sei di Busto Arsizio se ... Foto, bella, a immortalare le mille luci del luna park attualmente allestito in viale Toselli, a Legnano. Testo birichino a corredo dell’immagine: «I “baracconi” al paesello vicino a noi». I commenti sono più che altro improntati alla curiosità o ai ricordi di esperienze passate. Ma scatta un piccolo terremoto, uno scorrimento di faglia, un movimento tellurico al confine, se esiste, tra Basso Varesotto e Alto Milanese. A ricordare che certi fenomeni non si fermano. Mai, a dispetto di silenzi prolungati e noncuranza simulata. Il campanilismo che divide Busto Arsizio e Legnano è una manifestazione quasi geologica: profonda, inesorabile, per certi versi misteriosa ma universalmente accettata, dovrebbe essere riconosciuta dalla scienza.
Nel caso specifico, il post viene ripreso su un gruppo facebook legnanese, a sua volta gettonatissimo: sei di Legnano se... Reazioni a profusione, prevalentemente incentrate sulla noia che allignerebbe a Busto e sull’invidia che i suoi abitanti nutrirebbero per i vicini di casa. Con guizzi: «A Busto Arsizio c’è solo il carcere», «Noi abbiamo i baracconi un mese all’anno, loro i cinque ponti ogni giorno», «Sono bustocchi, porelli», «Un bustocco, avaro com’è, non spenderebbe un euro per un giro sulle giostre»… Tra qualche voce che timidamente difende Busto, c’è chi commenta la discussione scendendo su un terreno scivolosissimo: «Sembra di vedere Legnano – Pro Patria».
Sfida impossibile da lungo tempo se non in amichevole (definizione che non può calzare a pennello), con i tigrotti che oggi navigano in acque perigliose della Serie C e i lilla relegati in Eccellenza: i tifosi dell’una e dell’altra compagine vivono di ricordi, i cori da gridare agli eterni rivali rimbombano nei loro sogni.
In attesa del derby che verrà (forse), ogni tanto qualcosa dà sfogo alla pressione latente, quella che c’è anche se non si vede, quella che fa muovere placche e zolle. Futuri temi? Uno vale l'altro. «Meglio la Madonna dell’Aiuto». «No, meglio il Crocione e, già che ci siamo, noi abbiamo il palio». «A Busto ci sono festival che voi vi sognate, solo col Baff dalle nostre parti è passata la storia del cinema». Risposta dalle mura del castello visconteo: «Bustocchi, vi abbiamo visti al Rugby Sound, pensavate di passare inosservati?». Dal centro di Busto: «Basilica di San Giovanni, San Michele, Santa Maria… piazze e chiese così non le avete». «San Magno è più bella». «Forza Uyba, volley femminile, sport che ha portato all'Italia l'oro ai Mondiali e alle Olimpiadi». «Grandi Knights, basket maschile». E via a dividersi, schierarsi, rivendicare. Con possibili innesti e derive, per esempio generazionali: l’ultimo confronto è nato da facebook, roba da boomer. Millenials e generazioni y – z potrebbero intervenire a complicare il quadro…
Il derby dei baracconi va a Legnano, che ospita per un mese un luna park grande, apprezzatissimo, parte di una tradizione. Altri match arriveranno. E saranno benvenuti, se dai confronti scaturirà una spinta a migliorare e a rilanciare lunghe storie, magari segnate da passi falsi ma ricche di successi, piene di talento, innervate di valori e lavoro. Ecco, il lavoro… «Noi siamo la città delle cento ciminiere» pare di sentire da Busto. «La città delle cento ciminiere siamo noi» echeggia la risposta. Proveniente non da Legnano ma da Gallarate. «Brùsa balùni» la controreplica. Altra faccenda, altri campanili, altre pernacchie.














