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Busto Arsizio | 31 ottobre 2025, 08:00

VIDEO e FOTO - Oltre l’impossibile, dopo la Cambogia l’ITE Tosi punta Capo Nord

Ieri, 30 ottobre, nella scuola di viale Stelvio è stato presentato il docufilm della seconda edizione del progetto ed è stata annunciata la meta del prossimo anno. Obiettivi: conoscersi, credere che superare i propri limiti è possibile, fare squadra e, come dice l’atleta Andrea Devicenzi “imparare a stare nel vento”

“Oltre l’impossibile” è il progetto ideato dalla dirigente scolastica dell’ITE Tosi Amanda Ferrario e dall’atleta paralimpico e formatore Andrea Devicenzi, che ha portato un gruppo di studenti, accompagnati da alcuni professori, prima in Islanda, nel 2024, e quest’anno in Cambogia.

L’esperienza di coloro che hanno vissuto l’avventura asiatica è stata raccontata attraverso il docufilm “Oltre l’impossibile 2, destinazione Cambogia” che è stato proiettato ieri sera, 30 ottobre, nell’aula magna dell’istituto di viale Stelvio alla presenza di un pubblico composto, tra gli altri, da docenti, familiari, alunni e da chi ha voluto sponsorizzare il progetto (foto in fondo).

Un progetto talmente entusiasmante che, ha annunciato la dirigente scolastica, sarà registrato.

Intanto sono già in corso i lavori per la terza edizione. La meta è stata svelata nel corso della serata: i partecipanti (saranno 12 gli studenti accompagnati da tre prof)  andranno oltre il circolo polare artico e raggiungeranno Capo Nord, in Norvegia. I componenti della spedizione si sposteranno in bicicletta, come negli altri viaggi, ma pernotteranno in tenda.

Oltre l’impossibile

L’obiettivo dell’iniziativa è di dimostrare che l’impossibile è solo ciò che non è stato ancora superato, che i limiti sono solo quelli della propria mente. Fare squadra, sostenersi vicendevolmente, stringere amicizie, credere in se stessi, acquisire consapevolezza di sé, imparare il valore della fatica, non arrendersi di fronte alle difficoltà, apprendere o consolidare i valori dello sport, della disciplina e dell’inclusione sociale sono alcuni dei temi che, anche a detta degli stessi protagonisti, il progetto porta con sé.

Un punto importante, ha sottolineato Devicenzi è quello che lui ha definito «imparare a stare nel vento, non a evitarlo».

Lo stesso formatore incarna questo spirito. A 17 anni ha perso la gamba sinistra a causa di un incidente stradale, ma non ha mollato e ha continuato a praticare sport, in particolare quello che sin dall’età di cinque anni lo appassiona, il ciclismo.

Amanda Ferrario ha evidenziato come i media parlino sempre malissimo dei giovani. «Invece – ha rimarcato – io tutti i giorni vedo altro, vedo dei ragazzi che hanno voglia di fare cose, ragazzi che raccolgono le sfide e le portano a termine e vedo una società che non dà loro lo spazio giusto per potersi esprimere».

«Quando hai le persone giuste al tuo fianco – ha affermato l’atleta - ti sacrifichi, fai tutto quello che bisogna fare perché si parte tutti insieme, si cade tutti insieme e le bellezza è arrivare tutti insieme».

Destinazione Cambogia

Alla seconda edizione hanno preso parte 10 studenti e tre professori guidati dall’atleta paralimpico. In 12 giorni hanno percorso 870 chilometri in bicicletta.

Tra il pubblico era seduto, tra gli altri, Fabio Longhin (assessore al commercio di Olgiate Olona) intervenuto soprattutto come genitore di Alessandro, uno dei dieci ragazzi volati in estremo oriente. «L’emozione è fortissima – ha detto prima della proiezione – l’esperienza è follia e bellezza allo stato puro. La scuola è realmente andata oltre l’impossibile. La crescita che ho visto è stata incredibile: al ritorno ho ritrovato mio figlio cresciuto anni luce e con la luce negli occhi».

I ragazzi che hanno girato la Cambogia sono Carlotta Galgani, Claudio Hasan, Gabriele Kovaci, Alessandro Longhin, Filippo Lupo, Brayan Medina Fuentes, Marianna Sada, Matteo Scandroglio, Sandra Silva e Giorgia Trecchi. Con loro i prof. Marta Landini, Gabriele Benevento e Gianluca Zarini.

Mariagiulia Porrello

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