Dopo lo scialbo 0-0 contro l'Ospitaletto (LEGGI QUI), che frena la rincorsa salvezza, il tecnico della Pro Patria non cerca alibi per una prestazione tecnicamente insufficiente, ma difende con forza l'impegno del gruppo, chiedendo tempo, ancora una volta, per un progetto ripartito da zero. Gli fa eco il giovane difensore Pietro Reggiori, che trasforma la pressione in carburante.
La difesa di Greco: «La voglia non si discute. Siamo alle radici di un progetto»
L'analisi del mister parte da un'ammissione onesta. «Tecnicamente abbiamo sbagliato più del solito – afferma Greco – C'erano spazi che potevamo sfruttare meglio e c'è rammarico. Però, tra le note positive, non abbiamo subito gol per la seconda partita consecutiva».
Ma è quando si tocca il tasto dell'atteggiamento che il tecnico “alza la voce” per difendere i suoi ragazzi. «A questo gruppo potete dire di tutto, tranne che manchi la voglia. Toccate un punto particolare per me, perché stiamo spingendo dal primo giorno su questo aspetto. Se siamo in piedi e siamo competitivi, è perché a questi ragazzi la voglia non manca».
Il problema, secondo Greco, è la costruzione di una mentalità vincente all'interno di un percorso appena iniziato. «Siamo alle radici di un progetto. E quando pianti le radici, magari qualcosa si spezza e devi ricostruire. L'abitudine a ripresentarsi in allenamento dopo una vittoria e riaccendere subito l'interruttore è un lavoro lungo che richiede tempo». Un processo complesso, accelerato da un ricambio totale in estate: «Mi è stato chiesto di buttare le basi per costruire una squadra nei prossimi anni. Abbiamo cambiato 20 giocatori. Conte, dopo aver vinto lo scudetto con il Napoli e aver preso 6 gol dal Psv questa settimana, ha parlato di difficoltà a inserire nove giocatori in un contesto già vincente. Noi stiamo cercando di migliorare il più velocemente possibile».
In una serata grigia, una nota lieta è l'esordio del classe 2006 Galantucci, entrato per l'infortunio di Masi (da valutare nei prossimi giorni). «Sono contento, è uno degli obiettivi della società far esordire i giovani. Gli ho detto di godersi il momento e di avere coraggio, e gli ho fatto i complimenti perché è entrato molto bene».
Reggiori: «Giocata a viso aperto, la pressione ci spinge»
Per il giovane difensore classe 2005, la pressione della classifica non è un fardello, ma uno stimolo a fare meglio. «Questa pressione fa parte del nostro sport, dobbiamo averla dentro sia che siamo ultimi, sia che siamo più avanti. Per noi non cambia niente affrontare la prima o l'ultima in classifica, abbiamo bisogno di fare punti. È una cosa che ti spinge a fare meglio, secondo me, piuttosto che a soffrirla».
Analizzando la gara, Reggiori ammette un inizio in sordina, ma una ripresa combattuta: «Abbiamo fatto un primo tempo un po' sottotono, poi nel secondo ce la siamo giocata a viso aperto, con occasioni da entrambe le parti. Ci aspettavamo una partita così, sapevamo che anche loro avevano bisogno di punti e sarebbero venuti qui per cercare di portare a casa qualcosa».
Ancor più forte il rammarico dell'Ospitaletto
Muso decisamente lungo per il tecnico dei bresciani Andrea Quaresmini che vede il bicchiere decisamente mezzo vuoto: «Senza nulla togliere alla Pro Patria, abbiamo buttato via due punti – ha affermato l'allenatore dell'Ospitaletto - Se giochi così retrocedi, queste partite bisogna vincerle. La prestazione è stata buona, ma se ci si vuole salvare bisogna mettere dentro altro».
LE PAGELLE
Rovida 7; Reggiori 5.5, Masi 6.5 (36' s.t. Galantucci s.v), Motolese 6; Citterio 6 (30' s.t. Travaglini s.v.), Ferri 6.5, Schiavone 6 (19' s.t. Auci 6), Bagatti 6, Dimarco 6; Udoh 6.5 (30' s.t. Renelus s.v.), Mastroianni 5.5.














