Il signor Giuseppe Colombo Speroni, nato a Trieste ma "bustocco doc", ha spento oggi le sue cento candeline. Un traguardo straordinario, celebrato nel pomeriggio all'Istituto La Provvidenza, dove è stato circondato dall'affetto della sua famiglia e dalle istituzioni cittadine.
A porgere gli auguri a nome della struttura è stato il vicepresidente Romeo Mazzucchelli, seguito dall'assessore alle politiche istituzionali Mario Cislaghi, che ha portato l'omaggio e il saluto di tutta l'amministrazione comunale.
La vita di Giuseppe si è però tutta dipanata sul territorio di Busto Arsizio. Conosciuto da molti per la sua professione di "lavandaio", ha gestito per anni una storica lavanderia in via Montebello. Ma la sua più grande passione, come racconta il figlio Maurizio, che lo ha festeggiato insieme alla sorella Bruna, ad altri parenti e altri ospiti della struttura, è sempre stata la bicicletta. Una passione che lo ha accompagnato per quasi tutta la vita, con una vitalità a dir poco straordinaria: «Fino a 94 anni andava tre volte a settimana a pedalare lungo il canale con la sua bicicletta da corsa - ricorda il figlio - La domenica mattina prendeva la bici e andava al mercato a comprare il formaggio. Sapevo che era uscito perché non vedevo più la bicicletta al suo posto».
Una storia affascinante si nasconde nel suo doppio cognome, Colombo Speroni. Come spiegato dal figlio, "Colombo" era il cognome che un tempo veniva attribuito agli orfani in Lombardia.
La longevità, per il signor Giuseppe, sembra essere una questione di famiglia: il padre morì a cento anni e suo fratello arrivò a spegnere 99 candeline. Una tempra eccezionale che, nonostante qualche acciacco dovuto all'età, gli permette ancora oggi di essere lucido e presente.