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Busto Arsizio | 17 ottobre 2025, 08:26

Violenza su una 14enne a Busto, il pm chiede sei anni: a novembre la sentenza

Si avvia alla conclusione il processo con rito abbreviato contro il 21enne accusato dello stupro in un edificio abbandonato di via Vercelli. La famiglia della vittima costituita parte civile

Violenza su una 14enne a Busto, il pm chiede sei anni: a novembre la sentenza

Si avvicina alla sua conclusione il processo per la presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza di 14 anni, avvenuta lo scorso aprile in un edificio abbandonato di via Vercelli, a Busto. Il prossimo 19 novembre è stata fissata l'udienza finale davanti al Gup del Tribunale di Busto Arsizio Anna Giorgetti, in cui, dopo la discussione delle parti, è attesa la sentenza per il 21enne di origini egiziane accusato dello stupro.

Nell'ultima udienza, il pubblico ministero Massimo De Filippo ha formulato la sua richiesta di condanna, quantificata in sei anni di reclusione. Il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato, una procedura che prevede la decisione del giudice sulla base degli atti raccolti durante le indagini e che, in caso di condanna, consente uno sconto di un terzo della pena. Rifiutata, invece, la richiesta da parte della difesa di rito abbreviato condizionato.

La famiglia della giovane vittima, rappresentata dall'avvocato Stefania Gennaro, ha ottenuto la costituzione di parte civile.

La vicenda risale alla primavera scorsa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la 14enne e il 21enne si erano conosciuti su Instagram e, dopo alcuni incontri, il giovane l'avrebbe attirata in una struttura diroccata vicino alla stazione Nord, abusando di lei. Furono le urla disperate della ragazza a mettere in allarme alcuni residenti, che allertarono la Polizia Locale, il cui intervento quasi immediato permise di soccorrere la vittima e fermare l'accusato. La 14enne riportò ferite giudicate guaribili in cinquanta giorni, una prognosi che teneva conto non solo delle lesioni fisiche ma anche del profondo trauma psicologico.

L'imputato si è sempre difeso sostenendo che i rapporti fossero consenzienti. Ora la parola passa alla difesa per le sue conclusioni, prima che il giudice si ritiri per emettere il verdetto finale il prossimo 19 novembre.

GioFe

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