Un incontro che rimane nel cuore. E ora anche Busto, attraverso la voce dell'Ite Tosi, sussurra il suo "buon viaggio" a una donna coraggiosa, la giornalista e scrittrice italo-argentina Vera Vigevani Jarach, una madre di Plaza de Mayo. Vera è scomparsa in queste ore a 97 anni.
Ecco il messaggio condiviso dalla scuola sui social.
Ci ha lasciato Vera Vigevani Jarach, una delle fondatrici di Madres de Plaza de Mayo, da decenni in prima linea per denunciare la tragedia dei trentamila desaparecidos della terribile dittatura in Argentina, tra cui la figlia Franca, sequestrata appena diciassettenne a scuola dagli uomini del generale Videla e vigliaccamente torturata e uccisa con un vuelo de la muerte.
Commossi e addolorati i docenti del dipartimento di spagnolo, che nel 2018 hanno invitato Vera da noi a scuola. Ecco il loro messaggio:
"Fa' buon viaggio, compañera Vera, adesso puoi riposare e riabbracciare la tua amata Franca, che hai cercato instancabile per vent'anni prima di scoprire che ormai la sua voce era nel vento. Adesso finalmente la rivedrai, e sarà bellissimo.
Ti ricordiamo quella mattina in aula magna, tanti anni fa, c'erano studenti e docenti ovunque, anche seduti per terra. Ti sei presentata come partigiana della memoria, perché definirti militante ti faceva assomigliare troppo a quegli assassini, mentre tu, pur non perdonando, volevi la giustizia dei giusti. Ricordiamo il tuo sorriso e i tuoi occhi vivaci, ormai quasi ciechi, anche se tu sapevi guardare con il cuore. Ricordiamo i tuoi generosi abbracci agli studenti presenti in aula magna, commossi, affascinati dalla forza delle tue parole e della tua serenità.
Portiamo il tuo nome nel cuore e continueremo a condividere il tuo messaggio di giustizia alle nostre classi, fidati di noi.
Hasta luego, te queremos."
Come ricorda l'Adkkronos, Vera era nata a Milano il 5 marzo 1928. Ad annunciare la sua scomparsa le 'Abuelas de Plaza de Mayo' in un post su Facebook. "Le nonne di Plaza de Mayo salutano con profonda tristezza la compagna di lotta Vera Jarach, Madre di Plaza de Mayo. Vera è stata testimone di due genocidi, è fuggita dal nazismo, ma sua nonna è stata assassinata ad Auschwitz e anni dopo, in terre lontane, sua figlia Franca è stata vittima del genocidio perpetrato dall'ultima dittatura argentina".