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Busto Arsizio | 27 settembre 2025, 17:28

«Ciao Riccardo tifoso della Pro Patria, della vita, dell'amicizia e della pace: sei partito per la tua ultima trasferta»

Da monsignor Pagani al presidente del Pro Patria Club Pellegatta la riconoscenza verso un bustocco che ha sempre saputo portare il sorriso tra le persone. Quel «ciao Ricky» gridato da Danielino e la commozione dei nipoti

«Ciao Riccardo tifoso della Pro Patria, della vita, dell'amicizia e della pace: sei partito per la tua ultima trasferta»

Nella basilica gremita per l'ultimo saluto, c'è un unico antidoto da usare contro le lacrime: l'immagine del sorriso di Riccardo Cazzani, tifoso della Pro Patria, della vita, dell'amicizia, della pace, quel sorriso che non ci lascerà mai

Quel sorriso che stemperava tutto e che oggi, durante i funerali in San Giovanni a Busto Arsizio, è stato più volte rievocato. A partire da monsignor Severino Pagani, che ne. ha tratteggiato un sentito ricordo, soffermandosi sulla sua vita spirituale, sulla sua profonda capacità di essere amico e sul suo impegno nelle relazioni sempre nel segno della pace. 

Un ritratto proseguito nel messaggio conclusivo di Giovanni Pellegatta, presidente del Pro Patria Club (Cazzani era segretario), che ha rammentato «i tuoi sorrisi, i consigli, la capacità di sdrammatizzare... tu volevi bene alle persone, alla vita, ai tuoi colori - e ha continuato - hai visto quanta gente è venuta a salutarti e quanti hanno scritto. Sei volato via nella notte... dopo la partita della tua Pro Patria». Ecco l'immagine di Riccardo che prende il suo cuscinetto e parte per l'ultima trasferta. Da solo, questa volta, ma «solo non sarai mai». Né da soli lascerà i suoi familiari, i suoi amici e continuerà a tifare per e con loro.

Irrompe in basilica il grido «Ciao Ricky» di Danielino De Grandis. Poi prendono la parola i nipoti, stretti in un abbraccio: hanno dovuto lottare a lungo contro le lacrime, ma hanno vinto di fronte al fiume di affetto che scorreva attorno a loro, perché chi voleva bene a Riccardo (e sono tanti, tantissimi) non poteva non fare di tutto per essere lì. I ragazzi hanno raccontato «la gentilezza, la simpatia, la voglia di fare amicizia con tutti» del nonno, ma anche e soprattutto l'amore sconfinato per loro e le mille premure.

Un ultimo applauso avvolge la basilica, mentre diverse generazioni e tanti tifosi - anche coloro che magari hanno lasciato negli anni lo stadio Speroni - si trovano lì, per Riccardo Cazzani. Perché lui lo merita, perché lui ha voluto davvero bene a tutti e - come è stato ribadito nei messaggi - è stato un gigante, un maestro di vita.

Ma. Lu.

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