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Gallarate | 27 agosto 2025, 18:50

Lavoro nero, allerta-estate nel Gallaratese: «Settori più colpiti ristorazione, edilizia e ambulanti»

Crescono i controlli della Guardia di Finanza nei mesi caldi. Il capitano Alberto Conte: «Il fenomeno è spesso sinonimo di sfruttamento e mancanza di sicurezza. Segnalate al 117»

Lavoro nero, allerta-estate nel Gallaratese: «Settori più colpiti ristorazione, edilizia e ambulanti»

Con l’estate e l’aumento dei flussi turistici, il fenomeno del lavoro nero è tornato a preoccupare le autorità locali. A porre l'accento sul tema, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, è il capitano Alberto Conte, capitano della Compagnia della Guardia di Finanza di Gallarate, che coordina le attività di controllo su un territorio esteso fino a Sesto Calende: «Soprattutto nel periodo estivo, la richiesta di lavoro cresce, in particolare nei fine settimana. È allora che forme di lavoro irregolare emergono con maggiore frequenza e vengono intercettate attraverso il controllo economico-finanziario del territorio».

Secondo i dati raccolti durante le ispezioni, i settori maggiormente interessati sono la ristorazione, l’edilizia e il lavoro ambulante. Un aumento si registra soprattutto in ambito alberghiero e nei servizi alla persona, spinti dalla presenza di visitatori e dal clima favorevole. Le categorie più esposte? «Giovani e stranieri», precisa Conte, spesso impiegati in condizioni precarie e senza alcuna tutela contrattuale.

Controlli mirati e casi eclatanti
Le Fiamme Gialle operano tutto l’anno, ma nei mesi estivi intensificano le verifiche nei comparti più a rischio. Tra gli interventi più rilevanti spicca quello avvenuto a febbraio al mercato di Gallarate, condotto congiuntamente alla Polizia Locale, che ha portato alla scoperta di nove lavoratori in nero, di cui quattro clandestini. «Questo dimostra quanto il fenomeno sia radicato e insidioso» commenta il capitano. Più recente un intervento a Cassano Magnago.

Le difficoltà? «Molti cercano di sottrarsi al controllo e non sempre i lavoratori comprendono subito che la nostra azione è anche a loro tutela». Da qui l’importanza della collaborazione con enti come l’Ispettorato del Lavoro e l’INPS: «Lo Stato è unico e lavora per il medesimo fine, seppur con divise diverse».

Rischi e sanzioni pesanti
Il lavoro nero, oltre a sottrarre risorse allo Stato e creare concorrenza sleale, mette a rischio la sicurezza di chi lo svolge. «È spesso sinonimo di sfruttamento. I casi di cronaca dimostrano che può portare a tragici epiloghi», avverte Conte. Le sanzioni per i datori di lavoro arrivano fino a 46.800 euro, con aggravanti in caso di impiego di stranieri irregolari, minori o percettori di sussidi pubblici.

Il ruolo dei cittadini
Per contrastare il fenomeno è fondamentale anche la collaborazione della comunità. «Invitiamo a segnalare prontamente al numero 117 o tramite il sito www.gdf.gov.it, dove è disponibile un modulo dedicato».

Il messaggio ai giovani è chiaro: «Non lasciatevi tentare da offerte di lavoro immediate ma irregolari: vi priveranno di ogni diritto, vi esporranno a rischi e a una retribuzione non adeguata».

Fenomeno culturale e sociale
La Guardia di Finanza sottolinea che il problema è anche culturale: «La crisi economica ha in parte “normalizzato” il lavoro nero, presentandolo come unica via per restare sul mercato. In realtà, nasconde solo una mancanza di diritti e sicurezza per il lavoratore».

Guardando al futuro, Conte conclude: «Il nostro intervento non è a danno dei lavoratori, ma a loro beneficio. Dopo l’emersione di un rapporto irregolare, il datore è obbligato ad assumerli e a riconoscere tutti i diritti negati in precedenza, dalle ferie alla malattia».

Alice Mometti

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