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Salute | 19 agosto 2025, 13:30

Riorganizzazione dell’Oncologia alla MultiMedica di Castellanza: «Siamo preoccupati, non siamo pacchi postali»

Alcuni pazienti e familiari si sono trovati all’esterno della struttura, condividendo apprensione e critiche di fronte alla prospettiva di un trasferimento in altre sedi per proseguire le terapie. E non escludono mosse incisive per fare valere le loro ragioni

Il presidio informale davanti a MultiMedica

Il presidio informale davanti a MultiMedica

Le rassicurazioni non rassicurano. Non tutti, non subito. In futuro si vedrà. La riorganizzazione dell’Oncologia alla MultiMedica di Castellanza, con prospettiva di spostamento ad altre strutture di una quarantina di pazienti, genera apprensione in malati e familiari o almeno in una parte di essi. La lettera predisposta per le persone interessate, pensata per spiegare portata e modi del passaggio (QUI il testo messo a disposizione anche della stampa) non convince tutti i coinvolti. Tanto che oggi, 19 agosto, alcuni pazienti e caregiver si sono dati appuntamento davanti alla sede di viale Piemonte. Più che una protesta vera e propria, un’occasione per trovarsi e confrontarsi nel mezzo di una situazione inaspettata. Ma non si escludono mosse più incisive.

«Per prima cosa – mettono in chiaro i convenuti – vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per la professionalità e l’umanità che il personale ha dimostrato nei confronti nostri e dei nostri cari. Se spostarci altrove ci preoccupa è anche perché qui si è creato un rapporto di fiducia. Interromperlo sarebbe un trauma. Oggi siamo una decina ma crediamo che in tanti siano del nostro stesso avviso. Già adesso alcuni di noi sono qui in rappresentanza di più persone che avrebbero voluto partecipare ma, per le più varie ragioni, non sono potute venire». Le voci, composte, si accavallano, a qualcuno si inumidiscono gli occhi.

Ma arrivano, inevitabili, anche le critiche: «Innanzitutto ci sembra che i tempi siano stretti: nell’arco di qualche settimana siamo passati dalle voci all’ufficialità e alla prospettiva di un cambio di indirizzo ed equipe, per le terapie, che dovrebbe avvenire a settembre. In pratica tra un attimo. In secondo luogo troviamo che non sia corretto mantenere qui una 90ina di pazienti, come comunicato, prevedendo il trasferimento di 40. L’impressione è che ci sia una distinzione tra malati di serie A e malati di serie B, con alcuni che possono essere trattati come pacchi postali». Infine l’interrogativo: «Possibile che non si possano evitare trasferimenti? Dal nostro punto di vista sarebbe sensato proseguire le terapie qui, concludendo i cicli in corso, mentre i nuovi pazienti potrebbero essere indirizzati altrove».

Si pensa anche a una mobilitazione, con coinvolgimento di istituzioni che vanno da Ats al Tribunale per i Diritti del Malato al difensore civico regionale. «Va detto – concede qualcuno – che le attività dell’Oncologia stanno ripartendo adesso, probabilmente la lettera con le varie info ci sarà consegnata da oggi». Nel testo si fa presente la disponibilità di MultiMedica a offrire ulteriori chiarimenti con un supporto dedicato. In tempi giocoforza brevi si scoprirà se i dubbi saranno dissipati.

Stefano Tosi

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