Il Consigliere Regionale Romana Dell'Erba di Fratelli d'Italia esprime grande soddisfazione per l'approvazione alla Camera dell'emendamento al Disegno di Legge n. 2126 – "Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane", un provvedimento che, a suo dire, rappresenta un risultato tangibile dell'impegno del Governo Meloni e anche della Regione Lombardia nella salvaguardia dei territori e delle peculiarità montane.
"Con l'approvazione di questo emendamento – dichiara il Consigliere Dell'Erba – abbiamo raggiunto un traguardo di fondamentale importanza, che garantisce chiarezza e continuità normativa per le nostre comunità montane e per il mondo venatorio. Questa disposizione è la prova tangibile di come il Governo e la Regione siano al fianco dei nostri territori, ascoltando le loro esigenze e intervenendo con soluzioni concrete e ponderate".
L'emendamento introduce disposizioni cruciali che stabiliscono la possibilità di delimitare come Zone di Protezione Speciale (ZPS) i valichi montani attraversati dalle rotte migratorie dell'avifauna con dislivello pari o superiore a 1.000 metri, fin dall'adozione del decreto ministeriale. Parallelamente, e questo è il punto di forza dell'intervento, viene assicurata la possibilità di svolgere l'attività venatoria nei limiti e alle condizioni definite dalle Regioni, confermando le modalità già efficaci per la stagione 2023/2024 e rendendole permanenti dall'entrata in vigore del decreto. Questo importante risultato sarà reso possibile grazie a un'intesa tra Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome e il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale (CTFVN).
"Questa norma – prosegue Dell'Erba – risponde in maniera risolutiva alle incertezze generate dalla Sentenza del TAR Lombardia n. 1516 del 2 maggio 2025, che aveva imposto alla Regione il divieto immediato di caccia su 475 valichi montani, con una fascia di rispetto di 1 km. Una decisione che aveva creato non poca preoccupazione e disagio tra i cacciatori e le popolazioni dei territori lombardi, in particolare nel Bresciano e nel Varesotto, spingendo la Regione Lombardia a ricorrere al Consiglio di Stato per tutelare i diritti e le tradizioni locali. Oggi, grazie a questo emendamento, si pone fine a un periodo di incertezza e si ristabilisce un quadro normativo certo e stabile".
Per la Lombardia, e in particolare per le sue aree montane e provinciali, questo emendamento rappresenta una risposta equilibrata che coniuga l'inderogabile esigenza di tutela ambientale – sancita dalla giurisprudenza amministrativa regionale – con il dovuto riconoscimento delle pratiche venatorie tradizionali, pilastro fondamentale per la cultura e l'economia delle comunità locali.
"Il nuovo quadro normativo – conclude il Consigliere Regionale – garantisce da subito massima chiarezza su tutti gli aspetti cruciali: il numero esatto dei valichi interessati, le condizioni operative definite congiuntamente dai Ministeri, dalle Regioni e dal CTFVN, e soprattutto, la continuità dell'attività venatoria, evitando interruzioni inopportune e dannose. Un sentito ringraziamento va al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a tutti i Parlamentari che si sono adoperati con determinazione per raggiungere questo fondamentale obiettivo".