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Valle Olona | 22 maggio 2025, 16:30

Casa Ibe: a Castellanza un ponte tra culture, lingue e persone

Nata dall’idea di due donne algerine, l’associazione “The house of Sarah and Abraham” promuove il dialogo tra culture attraverso lingua, cucina e condivisione. Un nome simbolico, che richiama l’origine comune tra religioni per abbattere i pregiudizi. Ora cerca una sede, ma intanto prepara il prossimo incontro su salute e integrazione

Casa Ibe: a Castellanza un ponte tra culture, lingue e persone

Abramo ha avuto due figli, Isacco e Ismaele: dal primo discendono i cristiani, dal secondo i musulmani. Ma il progenitore è lo stesso, Abramo appunto, figura di riferimento per le due religioni monoteiste. «Per questo abbiamo voluto dare il suo nome alla nostra associazione, per significare che siamo fratelli, siamo tutti uguali».

A dirlo è Nacima Zaarir, cittadina italiana algerina d’origine, presidente dell’associazione “The house of Sarah and Abraham”, in breve Casa Ibe (l’iniziale del nome arabo di Abramo). Un’associazione nata a Castellanza nel 2018 con l’intento di fare da ponte tra diverse culture, anche se già in precedenza Nacima, insieme all’amica Fatima, organizzava iniziative o partecipava ad eventi locali per far conoscere la sua cultura d’origine, presentando ad esempio sulle bancarelle i dolci tipici della sua terra e il tè alla menta. 

«Abbiamo visto che c’era curiosità, che la gente apprezzava - afferma la presidente - e abbiamo voluto essere più organizzati e creare un’associazione. La nostra attività consiste nel far conoscere la nostra cultura araba attraverso varie iniziative. Ad esempio tramite il corso di lingua araba per adulti e bambini. C’è molto interesse».

L’obiettivo è favorire lo scambio culturale e l’integrazione. «Quando io nel 1999 sono arrivata a Castellanza dall’Algeria - racconta la Zaarir - per me era tutto nuovo, nuova era la lingua. Poi l’ho imparata, sia grazie alla base di francese, lingua che si parla in Algeria, sia grazie ai corsi d’italiano che ho frequentato. Mi sono integrata velocemente, ma comunque i problemi non sono mancati. Nei primi anni 2000 non c’erano tanti immigrati a Castellanza, c’era paura, mentre ora ci sono altri stranieri, le persone si sono abituate e la situazione è migliorata, anche se non è perfetta. Il pregiudizio rimane, benché questa cosa io non la senta perché non la voglio sentire».

L’associazione è aperta a tutti, a prescindere dalla nazionalità. «Quando ci incontriamo - dice l’esponente di Casa Ibe - c’è tanta curiosità, c’è dialogo. E’ bello quando condividiamo la cultura».

L’associazione, il cui direttivo è composto da sette persone, sei donne e un uomo, è ora alla ricerca di una sede. Il prossimo appuntamento, intanto, è in programma il 15 giugno. Sarà una conferenza su salute e prevenzione in collaborazione con altre realtà.

Mariagiulia Porrello

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