Quindici anni di aiuto prezioso e discreto: li ha compiuti la residenza Magistrelli-Armiraglio, la struttura per l’accoglienza di persone in difficoltà abitativa inizialmente riservata agli anziani e via via impegnata anche con adulti, persone con disabilità, famiglie. Un compleanno celebrato negli spazi tranquilli e curati della struttura in via Catullo (foto in fondo).
Ettore Mazzucchelli, presidente della Fondazione Giannina e Annibale Tosi, cui fa capo la residenza, ha accolto i partecipanti all’anniversario ringraziando i “mecenati del bene” di ieri e di oggi, oltre che ricordando i fondatori Pietro Magistrelli, Franco Mazzucchelli, Bruno Tosi, Luigi Brugnoli, Gianluigi Armiraglio (applauso per la moglie Rosi). «Il nostro claim è “Passaggi e ripartenze”» ha fatto presente, così da ricordare la mission della residenza: accogliere ma anche avviare all’uscita dall’emergenza. A tratti commossa Paola Magistrelli nel giorno del compleanno del padre, Pietro. «Le persone che sono transitate da qui su segnalazione dei Servizi sociali o di realtà del Terzo settore sono oltre cento» ha rimarcato, ripercorrendo l’ampliamento progressivo delle tipologie di ospiti, il legame con Anffas, le collaborazioni via via intervenute con Sos Stazione, parrocchia dei Frati, Caritas.
L’assessore ai Servizi sociali, Paola Reguzzoni, ha auspicato che si possa continuare nel solco tracciato dai fondatori, e dei tanti risultati da questi raggiunti, mentre il sindaco, con doppio riferimento a Franco ed Ettore Mazzucchelli, a Pietro e Paola Magistrelli, ha pronosticato: «I genitori non ci sono più ma i figli non li faranno rimpiangere».
«A Busto, città rigogliosa, - ha osservato monsignor Severino Pagani, prima di replicare la preghiera recitata all'apertura della residenza - vedo sempre più persone attive nell’aiuto agli altri. Qui il bene unisce».
Appello alla generosità di Busto. «Mano sul cuore e al portafogli» ha raccomandato Mazzucchelli. Per dare seguito a passaggi e ripartenze.