Bisognerà aspettare ancora almeno due anni per rivedere le draghette nuovamente a casa. Come dichiarato ieri sera dal sindaco Emanuele Antonelli durante la commissione che si è svolta in municipio, la riapertura della piscina Manara avverrà non prima dell'inizio del 2027. Ma avere dati più certi oltre che la disponibilità dell'Amministrazione comunale a venire incontro alle società che sono rimaste senza la piscina, permette alla Busto Nuoto di programmare con maggior serenità il proprio futuro, in attesa di poter tornare nell'impianto cittadino.
Moderata soddisfazione, quindi, per la società presieduta da Renato Borroni dopo l'aggiornamento arrivato da Palazzo Gilardoni. «Ci auspichiamo possa esserci stabilità da qui al 2027, senza ulteriori disagi – spiega il numero uno del sodalizio biancorosso – Riteniamo sia importante poter avere delle certezze in più, consapevoli già precedentemente che le tempistiche non avrebbero potuto essere troppo diverse da quelle ipotizzate dal sindaco, fiduciosi che l'Amministrazione, grazie anche al proficuo dialogo con l'assessore allo sport Luca Folegani, garantisca il ristoro per le società come la nostra che hanno avuto disagi dalla chiusura della piscina di Busto».
«Abbiamo creato un danno alle società» ha ammesso Antonelli durante la discussione in commissione, una affermazione che fa ben sperare in vista dei promessi ristori che però saranno comunicati solo con il prossimo aggiornamento del bilancio dell'Ente. Ammonta a 3500 euro, circa, l'aumento della spesa che le casse della Busto Nuoto devono sostenere ogni mese per pagare gli spazi acqua.
L'ipotesi di rientro definitivo in via Manara è fissato per l'autunno 2027, con la ripartenza della nuova stagione: dovesse andare tutto liscio, vorrebbero dire tre anni (e un po') lontano da casa per le draghette guidate da Stefania Speroni. Un periodo lungo, ma non infinito, ora che la Busto Nuoto ha reperito i fondi per arrivare a fine anno e che conta sugli importanti danari del Comune: «Apprezzo l'onestà del sindaco – prosegue Borroni - Tornare a casa solo nel 2027 significa affrontare anni difficili. Ma sapere che c'è un progetto, una volontà di rimettere a nuovo la struttura, ci dà una stabilità su cui programmare, per quanto la situazione resti complessa. Ci aspettiamo i ristori per luglio, per poter saldare alcuni pregressi, restituire ai soci i finanziamenti che ci hanno generosamente anticipato e chiudere, a fine settembre, il bilancio senza debiti».
A dare certezze c'è il dialogo costruttivo con il Comune di Legnano: «Ringrazio l'assessore allo Sport di Legnano, Guido Bragato, che ci è venuto incontro concedendoci una dilazione di pagamento per gli spazi acqua nei mesi di maggio, giugno e luglio. Fino ad aprile siamo riusciti a far fronte a tutti gli impegni, ma il futuro prossimo senza sostegni sarebbe insostenibile». Nonostante le difficoltà, lo sguardo è rivolto al futuro, con la speranza di tornare ad allenarsi nella "propria" piscina. «La nostra casa è e resterà la Manara - afferma con decisione Borroni – In attesa che arrivi il 2027, dovremo adattarci, continuare a lavorare sodo, nelle piscine di Legnano e della Bustese Nuoto, per mantenere alto il livello agonistico e, perché no, tentare di recuperare atlete per il nostro vivaio con iniziative come l'open day a settembre».