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Gallarate | 25 aprile 2025, 12:46

VIDEO e FOTO - Liberazione, 80 anni dopo: Gallarate celebra il ricordo di chi ha dato la propria vita per la democrazia

Cerimonia ufficiale al Cimitero Urbano con la Santa Messa al Sacrario dei Caduti, l’accompagnamento della Corale Arnatese e l’intervento del professor Stefano Bruno Galli. Il sindaco richiama all’impegno civile e alla difesa dei valori democratici. Toccante la deposizione delle corone alla Tomba del Partigiano e ai monumenti della Resistenza. Presenti associazioni, studenti e cittadini in un corteo di memoria e gratitudine

Si è conclusa in tarda mattinata, con una partecipazione intensa e sentita, la cerimonia per l’80° anniversario della Liberazione (foto anche in fondo), svoltasi secondo tradizione presso il Cimitero Urbano di Viale Milano. Autorità civili, militari, rappresentanze scolastiche, associazioni partigiane e cittadini si sono ritrovati per onorare la memoria di quanti hanno combattuto e dato la vita per la libertà dell’Italia.

La celebrazione è iniziata alle 9:15 con il corteo diretto al Sacrario dei Caduti. Ad accogliere i presenti, le note solenni della tromba del corpo musicale della Corale Arnatese, che ha accompagnato la Santa Messa celebrata da Monsignor Riccardo Festa al Sacrario. Il sacerdote con le sue parole ha lanciato un messaggio di unità tra Stato e Chiesa: «Siamo qui al cimitero a commemorare chi è caduto per la libertà. Vogliamo una nazione abitata dalla verità e dalla pace perché la democrazia, che da quella liberazione è nata, sia una democrazia attrattiva e desiderabile perché la nostra nazione non abbia bisogno di cercare il proprio benessere salendo le scale dei palazzi dei moderni imperatori, ma sia centro di attrazione universale. Tutti, anche la religione, tutti devono partecipare al confronto libero e aperto per rendere desiderabile la democrazia e attrattiva la nostra città, la nostra nazione, la nostra Europa come hanno chiesto anche tutti i grandi pontefici di Roma fino a Francesco che compiangiamo in questi giorni. Nessuno deve essere scartato - e poi ancora - Qualche sacrificio si dovrà pure mettere nel conto tra tutti e per tutti»

Presenti alla funzione commemorativa il primo cittadino Andrea Cassani affiancato dal vicesindaco Rocco Longobardi. Dietro di loro l’Assessore alla cultura Claudia Mazzetti affiancata l’Assessore alla sicurezza Germano dall’Igna e dal Consigliere Regionale Stefano Bruno Galli. Sempre della giunta erano presenti l’Assessore al Welfare Chiara Allai, l’Assessore ai Servizi Comunali Stefania Picchetti, l’Assessore alle Finanze Corrado Canziani. Tra i membri del consiglio comunale hanno presenziato i forzisti Belinda Simeoni e Calogero Ceraldi, Margherita Silvestrini e Giovanni Pignataro

«Tra il 25 aprile del 45 e il 2 giugno del 46 cambia forma di Stato e forma di governo: dalla monarchia passa alla Repubblica, dall’autoritarismo dittatoriale passa alla democrazia, è un passaggio decisivo - ha affermato il professor Stefano Bruno Galli durante il suo discorso – Klaus Gatterer ci ha detto che la storia non va mai guardata con un occhio solo, va guardata sempre con due occhi e allora noi non possiamo essere indifferenti di fronte al fatto che da quando è stata istituzionalizzata la festa del 25 aprile, si innesca una competizione tra una memoria rossa e una memoria nera ma in mezzo ci sta una memoria grigia perché il fenomeno della liberazione è stato un fenomeno attuato con il contributo decisivo delle forze sociali comuniste, con il contributo anche degli azionisti, dei democristiani, dei monarchici, dei liberali».

Parole raccolte con attenzione e applausi dalla folla presente, tra cui molti giovani, invitati a partecipare con i propri vessilli, segno tangibile di un’eredità che non va dispersa. A seguire, l’intervento del sindaco ha sottolineato il valore dell’impegno civile quotidiano: «Come nelle scorse edizioni ho deciso di chiamare a parlare una persona autorevole come Stefano Bruno Galli, che possa essere di stimolo alla riflessione sul significato che ha questa celebrazione, anche per le nuove generazioni e per quello che potrà essere il loro impegno civile nel futuro. Il 25 aprile non deve essere una celebrazione della maggioranza o di un’associazione in particolare ma deve essere la celebrazione di tutti».

80 voglia di resistenza 

Dopo la cerimonia al cimitero monumentale si è formato il corteo delle associazioni, dei sindacati e dell’Anpi che ha preso il via in direzione Piazza Risorgimento cantando “Bella Ciao” e “Fischia il vento” oltre ovviamente ai cori “Ora e sempre Resistenza”.

Il corteo, tra canti e fumogeni, è arrivato in Largo Camussi dove il Presidente dell’ANPI Michele Mascella ha tenuto un discorso per ribadire che «Esiste una dicotomia netta tra fascisti e antifascisti. Gallarate nonostante tutto era, è e rimarrà per sempre antifascista»

La festa sobria delle associazioni si è chiusa con l’inno alla gioia di Beethoven

Alice Mometti

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