«Rosario se n’è andato oggi, a Germignaga. Qui aveva la residenza, qui ha potuto, più a lungo, fare passeggiate, godere del lago. Ma lo riporteremo nella sua Busto, la città alla quale era legatissimo». Lella, moglie di Rosario Vadalà, del presidente che per decenni ha guidato la Ginnastica Pro Patria, esprime con compostezza il suo dolore. Ricorda gli ultimi giorni («…è stato davvero male per circa un mese, non recuperava…») e guarda ai prossimi, al momento di un saluto che deve avvenire necessariamente a Busto.
Mauro Ghisellini, che con Vadalà ha condiviso un tratto di percorso significativo con la sua creatura, il liceo sportivo Pantani, ricorda: «C'era, tra noi, un rapporto strettissimo e mi sentivo che qualcosa non andava, per questo oggi ho contattato la famiglia. Rosario è stato contemporaneamente presidente della Ginnastica Pro Patria e preside delle nostre scuole. Era convinto che i giovani, anche nel fare sport, dovessero essere aiutati. E aveva dato concretezza a questa idea in particolare mettendo le sue qualità al servizio del liceo sportivo e instaurando un grande rapporto con professori e studenti». Sul lungo percorso verso una “casa” degna della ginnastica e degli atleti, verso una sede all'altezza del prestigio e delle necessità della ginnastica Pro Patria: «E' stato un sogno per il quale non si è risparmiato. È un destino beffardo che si sia spento proprio quando le cose si sono sbloccate. Non taceva mai, su questo. Anche nelle occasioni pubbliche se ne usciva con quelle che chiamava “vadalate”. Al fondo, amava i giovani».