Un patto che si rinnova, che anzi si amplia, per consegnare agli studenti di ACOF Olga Fiorini un insegnamento prezioso di cosa significhi davvero la parola inclusione.
Anche quest’anno la scuola diretta da Mauro e Cinzia Ghisellini ha riproposto il progetto “Diritto all’eleganza”, mettendo a disposizione la sapienza sartoriale della sua tradizione educativa con le esigenze delle persone con disabilità, bisognose di capi d’abbigliamento su misura che siano belli e assieme adeguati alle loro necessità.
Ma non solo. Stavolta, se è vero che per il quarto anno consecutivo l’iniziativa è stata condotta in sinergia con UILDM Varese (l'Unione Italiana per la lotta alla distrofia muscolare), è anche vero che alla sfida si è aggiunto anche il gruppo di Mai Paura Odv, dedicato ai ragazzi con sindrome di Down, in modo da rendere ancora più efficace e complessivo il messaggio racchiuso in questa iniziativa.
Le studentesse del secondo anno dell’Istituto tecnico Sistema Moda si sono messe al lavoro nelle scorse settimane e nella mattinata di oggi – venerdì 7 giugno – hanno potuto finalmente presentare il risultato che hanno raggiunto nel cuore di Busto Arsizio, partecipando a uno shooting fotografico sul suggestivo prato installato nella centralissima piazza San Giovanni.
Di fronte alla basilica, le giovani allieve di ACOF, guidate dai docenti Chiara Mascheroni, Lucia Caccia ed Elio Turri, hanno potuto mostrare a tutti la collezione di t-shirt “Destroy”, realizzate a conclusione di questo particolare percorso di educazione civica.
«È stato un momento molto emozionante e coinvolgente», spiegano Mauro e Cinzia Ghisellini, direttori dell’istituto bustocco. «Aver unito l’attenzione per la disabilità fisica e quella intellettiva è un passo ulteriore per mostrare ai nostri giovani che cosa esiste al di là della siepe, guardando verso un mondo che ha bisogni specifici ma che ha molte più cose da insegnare rispetto a quelle che chiede. Rispetto a tanti progetti importanti che portiamo avanti, questo ha una valenza davvero particolare, poiché permette ai giovani di crescere in maniera consapevole e inclusiva. Chi ha lavorato a queste magliette ha capito non solo come si crea un abito bello, ma anche come questo prodotto possa dare gioia e pari dignità a tutti. Ed è una cosa che vale molto di più».