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Storie | 07 giugno 2024, 07:20

VIDEO. Concertare: quei giovanissimi che suonano insieme e lottano fianco a fianco

Si raccontano i ragazzi delle band che a Busto Arsizio e in Valle Olona stanno spopolando. Hanno dai 13 ai 20 anni, sogni e fiducia nel potere della musica. La loro storia

VIDEO. Concertare: quei giovanissimi che suonano insieme e lottano fianco a fianco

Per loro la musica è tutto: armonia, bellezza, emozione, passione, sensazione, stati d’animo. Sanno che l’arte dei suoni riesce a esprimere tutto questo, sanno che questa disciplina li aiuta a crescere, a stare insieme, a stare bene, a collaborare per raggiungere un obiettivo. Non ultimo, sanno che con la musica possono raggiungere la parte più nascosta e profonda di loro stessi, magari superando fragilità e paure.

È il drappello di giovani di Concertare, ragazzi dai 13 ai 20 anni, tutti animati dal sogno di diventare qualcuno nel campo della musica, di girare il mondo. Sono appassionati non solo della musica dell’ultimo grido, ma sono aperti a capire la bellezza della musica di ogni tempo: dunque non solo pop e rock, ma canzoni anni Ottanta, quelle che magari piacciono ai genitori. Ma loro hanno quella giusta sensibilità e cultura per apprezzare non solo la musica da discoteca o gli ultimi successi, perché hanno imparato che è importante scavare nel passato, che gli artisti di oggi si ispirano a quelli di ieri.

E stanno stringendo i denti per coronare i loro sogni, stanno facendo sacrifici, dividendosi tra scuola, amici, famiglia, sport e musica. Eppure nella loro giornata riservano sempre quell’oretta ad allenarsi con i loro strumenti.

Alcuni di loro sono giovanissimi: c’è chi frequenta la scuola media come Emanuele, 13 anni, batterista che ha mosso i primi passi con la musica quando era ancora più piccolo. «Ho iniziato a sei anni strimpellando con una batteria di plastica – racconta – Mio papà è riuscito a trasmettermi questa passione, anche lui era batterista. Ora frequento la scuola media Bossi, l’indirizzo musicale. Alle superiori frequenterò il liceo musicale. Per me la musica è un luogo dove potermi sfogare, divertirmi, sentirmi tranquillo. Mi ha insegnato ad ascoltare gli altri, essere sereno, divertirmi. Il mio sogno è quello di diventare musicista, suonare in giro per il mondo».

E c’è chi vorrebbe condividere il sogno di diventare qualcuno, ma insieme alla sua band. «Mi piacerebbe diventare famoso ma nel contesto di un gruppo – sottolinea Edoardo – Per me la musica è come un momento privato, dove stacco da tutto, sento qualcosa che mi porta da qualche parte con le emozioni. Anch’io ho iniziato a sei anni, suonavo la chitarra, poi a 14 anni mi sono dedicato al basso. Frequento il liceo artistico teatrale».

Anche per Leonardo la musica è «un momento privato in cui esprimo le mie emozioni, un momento liberatorio. Ho l’obiettivo di fare strada con questa band, anche se un domani vorrà lavorare nell’azienda di famiglia».

Ma Concertare significa anche musicoterapia: musica per facilitare e promuovere relazioni, apprendimento, motricità, espressione, canali di comunicazione efficace. Così Noemi sottolinea come la musica abbia contribuito nella formazione del carattere. «Mi ha aiutato nel fattore dell’ansia: non avrei mai immaginato di riuscire a cantare ed esibirmi davanti a un pubblico. Se le prime volte tremavo, ora quando canto sento di dedicarmi a me stessa. Frequento Beni culturali, studierò arte, musica e teatro»,

E la musica ha aiutato anche Lucrezia: «Mi è stata di aiuto nel vincere la timidezza». Così i giovani vogliono offrire qualche consiglio ai coetanei: «Non concentratevi sul commerciale, sull’ultimo successo, siate curiosi musicalmente parlando, scavate nel passato: gli artisti di oggi si ispirano a quelli di ieri».

Anche i docenti si sentono soddisfatti del lavoro: «Quello che facciamo è un privilegio – afferma Angelo Farolli – Ci si sente sempre giovani a contatto con i ragazzi. Un percorso gratificante, aiutiamo i ragazzi a entrare in una ricerca artistica». «Concertare significa suonare insieme – spiega il presidente Andrea Natoli – lottare fianco a fianco. Aiuta a comprendere il valore della collaborazione, senza competere, primeggiare. E dire la cosa giusta al momento giusto, senza eccedere».

Domenica 9 giugno “Young band festival 2024”

Agguerriti più che mai, i giovani musicisti di Concertare “stanno scaldando” gli strumenti in vista del concerto di domenica 9 giugno, quando alle 18 sono attesi nella centralissima piazza Vittorio Emanuele a Busto Arsizio. Concertare presenta la terza edizione del festival dedicato alle band di giovani musicisti: domenica, accanto ai due gruppi di Concertare, si esibiscono sette band musicali delle scuole cittadine. Concertare darà il meglio di sé rispolverando brani come “Acid, 21 guns, Ex’s and oh’s, Otherside, Basket case e What’s up”.

Il prossimo appuntamento, il 22 giugno, alle 21 al teatro Lux per il concerto di fine anno.

Tante le esibizioni organizzate da Concertare.

La formazione

Due i gruppi di Concertare: Full stop e Zekers. A tenere alto il nome del primo sono Leonardo Cavelli (chitarra, 18 anni), Lucrezia Secondin (piano, 18 anni), Emanuele Turini (batteria, 13), Andrea Boretta (basso, 17), Noemi Amabile (voce, 20).

A sostenere Zakers; Emanuele Micci (chitarra, 17 anni), Mafalda Colombo (voce, 15), Emma De Tomasi (piano, 18), Mattia Bozzolan (batteria, 15), Edoardo Sechi (basso, 17).

A dare manforte anche le “Voice”: Anita De Maso, Angelica Pozzi, Camilla Bernardi, Demetra Gamberoni, Laura Lalli, Mafalda Colombo e Monica Lombardi.

Un plauso anche ai docenti: Angelo Farolli (batteria e musica d’insieme), Anna Marcolongo (canto), Andrea Natoli (direttore e insegnante di piano e canto), Luca Musso (chitarra), Riccardo De Checchi (chitarra), Carlo Livetti (chitarra e basso), Sara Lattuada (pianoforte), Roberta Carpio (propedeutica e musicoterapia), Cristiana De Stefano (piano), Carmen Hernandez (violino), Paolo Ghezzo (sax), Roberto Carnaghi (pianoforte) e Demetra Gamberoni (canto). 

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Laura Vignati

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