VIDEO. Busto mandata avanti dalle donne, così inventiva e restia alle tasse. Con l'antica rivalità con Legnano che passa dal Barbarossa

Dal nome ai comportamenti dei suoi cittadini attraverso il tempo: Busto Arsizio si è svelata martedì a Spazio Amico, l'iniziativa lanciata dalla parrocchia di Sant'Edoardo per i suoi anziani.

Il tema era la storia, bustocca, ma si è viaggiato in tutto il mondo o quasi, come accade quando le radici sono salde. Il tutto grazie a due relatori d'eccezione, Franco Bertolli, già direttore della Biblioteca capitolare, e Luigi Giavini, storico e scrittore, accanto al parroco don Antonio Corvi.

Ciò che colpisce però il salone gremito di persone, desiderose di ascoltare e stare insieme. Con qualche scoperta - o conferma - simpatica -, tipo che sì, Busto era mandata avanti dalle donne e che la figura femminile è sempre stata al centro, dalle famiglie alla fede e anche nei tempi antichi. 

Tra i numerosi presenti, la domanda più gettonata riguardava però l'origine del nome "Busto Arsizio" e ha ricevuto dettagliate spiegazioni. Il lavoro, cardine dei bustocchi ed è saltato fuori già un vecchio rimprovero dell'autorità ecclesiale per chi aveva saltato con questa motivazione la messa domenicale. 

Di certo, a Busto non piaceva neanche molto pagare le tasse e i duchi milanesi che ci hanno provato, lo hanno imparato: si sono dovuti adattare. E ha avuto personaggi che hanno fatto la storia, anche se non sempre celebrati: come Silvio Crespi (nato a Milano, ma primogenito di Cristoforo Benigno, e qui entriamo nella storia magnifica di Crespi d'Adda) che firmò il trattato di Versailles alla conclusione della prima guerra mondiale. Di lui disse il presidente americano Wilson: ha difeso l'Italia come un falco.

Insomma, la storia di Busto era intessuta di coraggio e intraprendenza. Può servire da scossa oggi, con tanti giovani che se ne vanno? 

Intanto, prima di congedarsi, si è ascoltata la "Giannina", figura interpretata alla perfezione da una parrocchiana. Che è andata anche più indietro nella storia, ricostruendo una rivalità tra Busto e Legnano che passa dal Barbarossa. All'imperatore, Busto cedette («meglio resa, che rasa»), ma poi avvenne la battaglia chiamata appunto di Legnano. Su suolo bustocco, si ribadisce, ma si sa anche che questo è terreno delicatissimo di rapporti con i legnanesi: mica vorremo litigare anche oggi. Meglio ringraziare i relatori e brindare a un compleanno.

Spazio Amico tornerà martedì 7 maggio, con un po' di movimento grazie al professor Moscheni.

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