Ieri... oggi, è già domani | 22 febbraio 2024, 00:01

"te me mèni a dre?" - mi porti con te?

"par incoeu, l'e se insci" (per oggi basta così), dice Giusepèn …."nogn, tiremm innanzi" (noi tiriamo avanti ….come disse a suo tempo, Amatore Scesa). E ce la ridiamo!

"te me mèni a dre?" - mi porti con te?

M'è piaciuta la richiesta di Giusepèn "te me meni a dre?" (mi porti con te?) per un giro in città e per "tastare il polso" a come la nostra Busto Arsizio è trattata. Giusepèn è loquace e osserva le piazze e le vie che portano in periferia, con meticolosa arguzia. Osserva (e mi mostra gli … esempi) delle troppe buche che rileva nelle strade e del pessimo stato con cui sono "curati" i marciapiedi.

"Ga oei ul mudròn" dice e subito mi porta alla mente un vocabolo già utilizzato, ma che avevo un tantino tralasciato. "Ci vuole l'asfalto" - ecco, "ul mudròn" è l'asfalto e "gan voei tantu" (ce ne vuole tanto) per tappare le buche su gran parte delle strade cittadine. Cerco di chiarire che l'Amministrazione comunale ha un "preventivo" di spesa, per i lavori di manutenzione e non può certo splafonare dagli "ordini di spesa", altrimenti sottrarrebbe fondi destinati ad altre spese, sicuramente necessarie e inderogabili. Giusepèn "al mola non u ossu" (non molla l'osso, vuole capire): Certo (e lo dice in italiano) ci sono spese da affrontare che non si possono rimandare, ma la manutenzione delle strade e dei marciapiedi, serve per la Sicurezza e il decoro cittadino.

E' impossibile tollerare (dice proprio così, TOLLERARE) una piazza come quella della vecchia entrata dell'Ospedale che avrebbe dovuto essere "messa a posto" non appena aver "sbaraccato" gli autobus che giacevano a motore acceso per tutta la giornata. Inoltre, c'è ruggine dappertutto, a cominciare dalla vecchia pensilina che copriva la testa di chi aspettava il pullman. Poi c'è tuttora la vecchia cabina telefonica che fa brutta mostra di sé e ci sono i parcheggi in piazza, da tutelare meglio, come del resto va tutelata meglio una piazza (piazza Solaro) che così come è conciata, non tutela i residenti e nemmeno chi vi transita.

Giusepèn cita ancora il "rudere di bicicletta" che giace dopo oltre un anno, davanti al Pronto Soccorso di via A. da Brescia. Un autentico schifo che è sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno (Assessore alla Viabilità e Responsabile della Polizia Locale) si impegna a ovviare, magari portando via quel che resta di una bicicletta. Giusepèn vede pure la "buca" sulle strisce pedonali, proprio dirimpetto alla "bici-castrata" e "se 'na dona la ga meti dontar ul tocu, sa ga sucedi?" (se una donna ci infila il tacco della scarpa, cosa succede?), poi Giusepèn fa lo spiritoso "l'e già chi a Uspedò" (è già qui in Ospedale …. come a dire che non c'è nemmeno bisogno di chiamare l'Ambulanza della Croce Rossa. A proposito della nuova sede della CRI, in via dei Sassi e inizio via A. da Brescia, a quando l'inaugurazione? Tante sono le "ipotesi" sentite, ma il tempo passa e la struttura tuttora …. giace!

Visto che siamo in zona, Giusepèn tira in ballo via Cremona che al suo termine (quando si incrocia con via Formazza) presenta uno STOP gigantesco, ma che NON tutela il traffico. Proprio chi scende dai Cinque Ponti per arrivare all'Ospedale, trova una corsia (delle due) di via Formazza dove confluiscono sia coloro che escono da via Cremona sia coloro che dai Cinque Ponti si immettono in via Formazza. La soluzione da adottare è semplice: TOGLIERE il parcheggio inutile su quel tratto di via Formazza, tanto c'è un mega-parcheggio a pochi metri, ben tutelato e ben utilizzato.

"par incoeu, l'e se insci" (per oggi basta così), dice Giusepèn …."nogn, tiremm innanzi" (noi tiriamo avanti ….come disse a suo tempo, Amatore Scesa). E ce la ridiamo!

 

 

Gianluigi Marcora

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