Nella città delle librerie e case editrici in continua fioritura, la ex libreria Boragno non può non rimettere le gemme e riaprire. È un sentimento che a Busto Arsizio sta assumendo la forma di una ragionevole certezza.
Dopo la messa in liquidazione di Bustolibri, tanto necessaria quanto dolorosa (LEGGI QUI), si rincorrono le voci di una nuova vita per la storica libreria in tempi brevi. Per la prossima primavera, è il traguardo che si delinea.
Nessuna dichiarazione, nessun commento ufficiale, ma l'ipotesi di una trattativa già circolata nelle scorse settimane prende corpo giorno dopo giorno. La volontà e la determinazione ci sono, affiancate da tutte le difficoltà del caso, a partire da quelle dettate dalla burocrazia.
In questi anni, i soci di Bustolibri si sono presi cura di questa realtà ultracentenaria, che aveva scandito la vita di diverse generazioni in città. Quando si dovette procedere con la messa in liquidazione, si sussurrava già che ci fosse una trattativa con un acquirente, e con la prospettiva di riapertura appena possibile. Ma non era impresa facile.
Adesso dovrebbe accelerare. È quanto si avverte, è quanto si spera a Busto.
Non trapelano particolari ufficiali nella vicenda.
A domanda, una sola cosa Francesca Boragno (la famiglia è proprietaria delle mura e dell'anima che hanno rappresentato per Busto Arsizio) risponde: «L'affetto non è mai mancato e ci è di conforto perché tutti facciamo la nostra parte».
Marilena Lualdi