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Storie | 11 gennaio 2024, 14:50

LA GRANDE REUNION. Chitarra, pentola per la pasta e tutti a giocare fuori in barba al freddo come 40 anni fa. «Ex ragazzi del Redentore, vi stiamo cercando»

Il 10 febbraio una serata per animatori e giovani dell'oratorio dei magici anni Ottanta e Novanta a Busto: «Già un centinaio ha risposto, ma speriamo di essere ancora di più». Quelle gite al Ticino in bici o motorini scassati e quando don Mario spostava le panche per far spazio: «Signore, ora la chiesa è dei ragazzi»

Un'immagine di quei magici anni

Un'immagine di quei magici anni

Saranno almeno un centinaio di “ex ragazzi”, un'unica magia. Anzi, si spera di raggiungere un numero ancora superiore di partecipanti. Sono animatori e giovani che frequentavano l’oratorio del Redentore negli anni Ottanta e Novanta, un gruppo cresciuto compatto ed entusiasta alla periferia di Busto che ora ha organizzato una reunion. 

Si vogliono fare le cose alla grande, come grande era l’amicizia di allora. E anche se si sono imboccate strade diverse, spesso letteralmente, ci si ritroverà come se ci si fosse dati appuntamento la sera prima.

«Sarà l’occasione per ritrovarci a cena, organizzata da noi, come ai vecchi tempi, nel salone dell’oratorio. E per giocare ai 5 passaggi (li facevamo sempre) e suonare la chitarra come quando si andava in gita – esclama Amanda Ferrario, dirigente dell'Ite Tosi, tra i promotori dell’iniziativa – Siamo un centinaio per adesso ma allora eravamo anche 300, 400 e invitiamo gli altri a contattarci…». La scintilla, un incontro casuale nel 2019, quattro chiacchiere, un «Da quanti anni non ci vediamo!». Allora si organizzò subito una prima riunione con pochissimi ex, a causa della pandemia, ma c’era la determinazione a farlo crescere, quel fuoco, e a trovarsi in tantissimi.

Così avverrà. Don Gaudenzio Santambrogio ha dato il salone, dopo la richiesta degli  "ex ragazzi". Che all'inizio di spazi per giocare non ne avevano. La parrocchia era nata nel 1973, parroco era don Mario Girola: «Nei primissimi anni, non c’era l'oratorio. Don Mario spostava le panche e diceva “Signore, ora la chiesa è dei ragazzi”. Così giocavamo lì». Coadiutore di riferimento in quegli anni magici, don Carlo Stucchi.

Allora ciò che accadrà il 10 febbraio 2024 sarà un déjà vu, ma se possibile ancora più potente, perché ciascuno potrà portare la famiglia e le emozioni si accumuleranno, i piani della vita si intersecheranno. «Cuciniamo noi – spiega ancora Amanda Ferrario – faremo gli aperitivi, la pasta. Giocheremo fuori, nel cortile nonostante il freddo come facevamo all’epoca».

Ciascuno è stato sollecitato a portare le foto d’epoca, così si potranno digitalizzare e si realizzerà un video. La chitarra altra presenza obbligatoria della serata, come pure abbigliamento comodo, per giocare e scatenarsi. Altre cose, invece, non si potranno portare più: come le scarpe bucate e… le ginocchia sbucciate, o il vecchio Ciao, per evocare un post appassionante condiviso da Amanda con Sergio Ceriotti.

Il luogo dove sono cresciuta, dove ho vissuto con un’intensità eccezionale ogni singolo giorno della mia infanzia e adolescenza. Erano i tempi del CIAO, anche se io avevo solo la bicicletta. Estate e inverno con i jeans e le superga bucate. Erano i tempi dei giochi di società. Le notti al bar dell’oratorio, il sabato e la domenica sera a giocare al #musichiere con i ragazzi che suonavano la chitarra e le squadre a contendersi la vittoria. Le estati al mare con gli amici, ricordo la Puglia e la Sardegna, nelle estati della mia maturità o giù di lì. Gli anni delle gite fuori porta a fare le grigliate nei ponti di primavera. Le domeniche pomeriggio con il megafono in mano a far giocare i bambini. L’oratorio feriale. #Italia90 e le partite nelle sere di luglio nel salone, le fughe in Valganna a bere birra fresca e mangiare un panino al salame. La pallavolo. Le ginocchia sbucciate. I primi amori, i diari segreti, le lettere scritte a mano su carta da lettere profumata al fidanzato militare.

«C’è chi è andato a vivere in Trentino e torna apposta – spiega la professoressa Ferrario – Chi ha girato il mondo, chi è sempre stato qui. C’è di tutto, anche come professioni». Ma quel sabato sera si sarà un gruppo con un battito di cuore all'unisono tra memorie e sogni: «La speranza è che anche i giovani possano riabitare questi luoghi. Noi così facevamo, li abitavamo… Anche in settimana si correva qui, poi tutti in bici fino al Ticino e lì si mangiava la pasta».

In tasca poco, nel cuore e nella mente i valori. Che riporteranno qui, in una serata d’inverno scaldati dai ricordi e dalle fiamme dell'amicizia.

INFO PER CHI VUOLE UNIRSI

 

10 febbraio 2024 ore 20,00

20 euro adulti e 10 euro bambini fino a 10 anni fer info e prenotazioni entro il 4 febbraio

scrivi al numero 329 9213044

Marilena Lualdi

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