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Storie | 13 giugno 2025, 17:00

Busto, Samuele Labanca incanta con la sua fantasia: a 10 anni è il “Miglior Cantastorie” d'Italia

L'alunno di quinta elementare della scuola Ezio Crespi ha vinto il prestigioso concorso nazionale di Opera Education, legato al Falstaff di Verdi, con un racconto che ha per protagonista Capitan America, un suo giocattolo d'infanzia

Samuele Labanca con i suoi giochi e il suo disegno di Capitan America

Samuele Labanca con i suoi giochi e il suo disegno di Capitan America

C'è un superpotere che batte tutti gli altri: la fantasia. E quella di Samuele Labanca, dieci anni, alunno di quinta elementare della scuola Ezio Crespi di Busto, lo ha portato a vincere il primo premio nel concorso nazionale “Miglior Cantastorie”, organizzato da Opera Domani. La sua arma segreta? Un tema intitolato "La Storia del mio giocattolo", che ha commosso e conquistato la giuria popolare.

L'iniziativa, promossa dalla prestigiosa piattaforma Opera Education di AsLiCo, quest'anno era legata all'opera Falstaff di Giuseppe Verdi. Ma Samuele, per raccontare la sua storia, ha scelto un eroe ben più moderno: il suo Capitan America.

Nel suo racconto, scritto con una calligrafia ordinata e un cuore grande, il supereroe non è una statuetta di plastica, ma un amico in carne e ossa. «Mi leggeva i libri, mi tirava la palla, giocava con me a nascondino», scrive Samuele, descrivendo un compagno di avventure che era anche un simpatico burlone. Un eroe che «quando dormivo mi accendeva la luce» o «mi nascondeva le matite colorate», ma che soprattutto, come sottolinea nel suo tema, «non mi faceva mai sentire solo» e amava cantare «anche se era stonato».

È nel finale che la storia di Samuele rivela una maturità e una sensibilità straordinarie, che ricordano le grandi narrazioni sulla fine dell'infanzia. «Ora sono cresciuto – scrive l'alunno delle Crespi - e Capitan America si è trasformato in un vero giocattolo, quindi è immobile sulla mensola della camera». Ma il passaggio non è brusco. Prima di diventare un oggetto silenzioso, l'eroe compie un ultimo, amorevole gesto: gli lascia una lettera. Una lettera, spiega Samuele, «con la quale mi spiegava che non avevo più bisogno di lui».

Questa potente metafora sulla crescita e sul valore affettivo dei nostri compagni d'infanzia ha fatto breccia nel cuore degli organizzatori. «Grazie per averci insegnato che i nostri giocattoli, anche quando siamo grandi, continuano a proteggerci e a volerci bene», si legge nella motivazione del premio. L'omaggio alla sua storia è evidente anche nell'attestato, dove il personaggio di Falstaff è disegnato come un supereroe, un chiaro richiamo al Capitan America di Samuele.

«La mia storia è stata la più votata! - ha commentato Samuele dopo l'annuncio - Sono tanto felice di aver ricevuto questo riconoscimento e ringrazio tutti per avermi votato e sostenuto! Con questa foto vi faccio entrare nella mia camera e vi presento i miei giocattoli che, pur essendo cresciuto, sono qui con me!»

Il trionfo del giovane "cantastorie" riempie d'orgoglio la sua famiglia (che ringrazia la docente Laura Moroni che ha seguito il progetto) e la scuola Ezio Crespi, a partire da tutti gli insegnanti dell’istituto che hanno sempre creduto in questo progetto e, da anni, partecipano con classi di primaria e secondaria di primo grado; addirittura la professoressa Francesca Vassallo, della secondaria, ha creato, insieme ai suoi ragazzi, un podcast partendo proprio dal Falstaff

La cultura, evidentemente, se proposta con intelligenza e cuore, può far emergere talenti capaci di raccontare le emozioni universali con la semplicità di un tema scolastico.

Giovanni Ferrario

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