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Busto Arsizio | 13 giugno 2025, 14:17

Addio a Roberto Mascanzoni, storico barbiere: «Ha avuto oltre 2mila clienti, amava stare tra la gente»

Per oltre quarant'anni ha lavorato nel suo negozio di via Magenta a Busto, accogliendo tutti con il suo sorriso gentile. I funerali sabato al Gerbone

Addio a Roberto Mascanzoni, storico barbiere: «Ha avuto oltre 2mila clienti, amava stare tra la gente»

Meticoloso e gentile: accoglieva sempre i suoi clienti con un sorriso Roberto Mascanzoni, storico barbiere scomparso a 88 anni. Ne ha avuti - aveva calcolato - oltre 2mila nel suo negozio in via Magenta a Busto Arsizio, città dove era nato e aveva vissuto prima di trasferirsi a Olgiate Olona. E proprio a Olgiate, nella chiesa parrocchiale del Gerbone sabato 14 giugno alle ore 10 verranno celebrati i funerali, preceduti alle 9.45 dal rosario.

Ad annunciare la sua scomparsa le figlie Cristina con Marco e Nicoletta con Andrea, i nipoti Federico e Matteo,  tutta la famiglia. Famiglia profondamente amata da Roberto, che aveva quando aveva raggiunto il meritato traguardo della pensione si era dedicato con gioia alla sua missione di nonno. 

Aveva iniziato da ragazzo a fare il barbiere, subito dopo la scuola elementare, nel negozio di papà, vicino all'ex passaggio a livello. 

«È sempre stato lì, per quasi 45 anni, suo padre era morto giovane per cui aveva portato avanti lui l'attività» racconta la figlia Cristina, che ricorda quei momenti prima di Natale in cui ci si mobilitava per mettere il timbro a tutte le agendine distribuite ai clienti. Affezionatissimi:  c'era chi andava la mattina alle 7.30 per farsi fare la barba prima di recarsi al lavoro. 

Roberto era nato nel 1937 alla Madonna in Veroncora, una volta sposato andò vivere in viale Pirandello, quindi ha trascorso 20 anni a Sacconago. Con gli anni Novanta, il trasferimento a Olgiate.  

Una vita in negozio, ma sempre pensando alla famiglia. Certo, le vacanze bisognava ritagliarle in 15 giorni d'agosto, per non lasciare senza servizio i clienti: «Amava stare tra la gente».

Quando è andato in pensione, «ha iniziato a fare il nonno - prosegue Cristina - andava a prendere mio figlio, fin da quando era piccolissimo, poi lo recuperava alle elementari, stava con lui, facevano la merenda».

Nel dolore dell'addio, c'è una consapevolezza che porta conforto Natale e Santo Stefano, essere riusciti a trascorrere tutti insieme quelle feste con serenità. A Pasqua le condizioni erano già diverse e nelle scorse ore nonno Roberto se n'è andato silenziosamente. Lasciando felici ricordi e un insegnamento scolpito nella sua esistenza:  fare il proprio dovere, nella professione come nella famiglia, è ancora più bello con il sorriso.

«Ci ha appoggiato nella vita e nello studio - osserva Cristina -  Tutti ricordano la sua gentilezza, la sua pacatezza. E poi come gli piaceva essere in ordine». Quel suo gesto automatico di sistemarsi i capelli... perché chi si prende cura degli altri e permette loro di essere in ordine, non può essere da meno: dev'essere un esempio, sempre. Senza farsi notare, senza rumore, con i fatti.

Ma. Lu.

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