A Volandia, apre al pubblico la mostra CHI VOLA VALE. Italo Balbo, aviatore e organizzatore” dedicata alla figura del grande trasvolatore e alle sue celeberrime imprese, che rientra nel programma di eventi organizzati dal museo in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare e che rimarrà aperta fino a giugno 2024.
Il professor Gregory Alegi, curatore della mostra, ha voluto analizzare, attraverso l’esposizione di documenti originali, cimeli e fotografie provenienti da collezioni pubbliche e private, la figura di Italo Balbo, quale uomo d’azione e comandante militare, promotore di una nuova e moderna concezione del volo alla base di grandi imprese aviatorie e della nascita dell’Aeronautica Militare. Combattente nella Prima guerra mondiale, rivoluzionario nell’infuocato dopoguerra, creatore di una nuova forza armata, governatore coloniale: in un quarto di secolo Italo Balbo (1896-1940) visse quattro vite, tutte contrassegnate da capacità organizzativa, modernità e coraggio, legate da una grandissima passione per il volo quale strumento di progresso.
“In tanti mi hanno sconsigliato di fare questo tipo di mostra- dichiara il presidente di Volandia Marco Reguzzoni - ma io uso parole che a Italo Balbo sarebbero piaciute: ‘non vogliamo essere vili codardi, noi vogliamo dire le cose come stanno’. Siamo consapevoli che potrà esserci chi solleva polemiche, ma noi andiamo avanti. Italo Balbo ha contributo in maniera determinante allo sviluppo all’aeronautica nel nostro Paese e ha contribuito anche al fiorire delle aziende aeronautiche del nostro territorio. Quindi credo che per un museo dell’aeronautica quale Volandia è, nato respirando l’aria della provincia con le ali, l’omaggio al Balbo aviatore fosse doveroso. Senza di lui, le aziende aeronautiche del territorio non sarebbero nate. Chiunque viene a Volandia, visitando la mostra - conclude Reguzzoni - deve sapere che per il nostro territorio l’industria aeronautica è irrinunciabile e questo ce lo racconta proprio la storia di Italo Balbo. Senza di lui la Caproni, l’Aermacchi e la Siai Marchetti non sarebbero diventate quelle aziende di successo che conosciamo tutti e che hanno reso ricca e grande la nostra provincia. Un museo deve raccontare la storia e, anche in questo caso, Volandia lo fa in maniera trasparente”.
Visitare Volandia significa anche poter ammirare
la riproduzione a grandezza naturale (in scala 1:1) dell'I-BALB S 55 X, l’aereo della trasvolata Atlantica del 1933 - con un’apertura alare di 24 metri e lungo 17 metri - che ha coronato l'epoca dell'aeronautica di Balbo.