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Busto Arsizio | 29 aprile 2025, 17:19

FOTO. Musica e meraviglia: il liceo musicale Candiani-Bausch incanta Beata Giuliana

Una serata con un pubblico di oltre trecento persone che ha saputo unire emozione, tecnica e bellezza. Lunedì 28 aprile, la chiesa di Beata Giuliana si è trasformata in un palcoscenico con più di cento studenti che hanno dato vita a un concerto tra classici immortali e suggestioni vocali

Una serata che ha fatto vibrare le navate della chiesa, un pubblico rapito da talento e dedizione: lunedì sera 28 aprile si è tenuto il secondo appuntamento del Festival Musicale di Beata Giuliana, con protagonisti assoluti gli studenti del liceo musicale Candiani-Bausch. Un concerto imponente, oltre cento tra ragazze e ragazzi sul "palco", e un messaggio chiaro: la musica dei giovani ha una voce forte, viva e straordinariamente bella.

Oltre trecento persone hanno riempito la chiesa di Beata Giuliana, trasformata per una sera in una grande sala da concerto. L’orchestra sinfonica e il gruppo vocale del liceo hanno regalato un’ora e mezza di musica senza interruzioni, attraversando secoli di storia musicale con sicurezza e sensibilità. Dall’intensità barocca di Haydn al vigore di Beethoven, dalla poesia di Mascagni all’energia delle danze slave di Dvořák, fino alla spiritualità contemporanea di Dubra e Rutter: un programma audace e complesso, affrontato con una maturità sorprendente.

Il pubblico ha seguito ogni brano con attenzione e partecipazione, lasciandosi trasportare dalle emozioni suscitate da interpretazioni intense e curate nei dettagli. Il quartetto d’archi introduttivo di Haydn ha aperto la serata con eleganza, subito dopo, la St Paul’s Suite di Holst ha scaldato l’ambiente con i suoi movimenti vivaci e brillanti. L’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana ha fatto vibrare le corde della nostalgia e del lirismo, mentre l’ouverture del Coriolano di Beethoven ha messo in luce la coesione e la forza dell’orchestra.

Straordinaria anche la parte vocale: il coro ha eseguito con delicatezza e profondità brani di Dubra e Rutter, regalando momenti di intensa spiritualità. In alcuni passaggi, l’impasto delle voci ricordava le affascinanti armonie del repertorio ungherese di Kodály, sottolineando ancora una volta la raffinatezza del lavoro svolto da studenti e insegnanti.

Il concerto si è concluso con un lungo applauso che ha abbracciato idealmente tutti i giovani interpreti. «Più di cento del liceo musicale che, con bravura, hanno sottolineato il bello e l’impegno» ha detto don Gigi, parroco della comunità. Le sue parole hanno centrato il senso profondo della serata: l’arte, quando è coltivata con serietà e passione, sa parlare a tutti, unendo generazioni e cuori.

L’Associazione Riabitare, promotrice dell’evento, ha lanciato l’invito per l’ultima giornata del festival, prevista per questa sera, 29 aprile: protagonista sarà l’orchestra di chitarre, composta da oltre trenta elementi, con un programma altrettanto promettente. «Questi giovani meritano di essere sostenuti e incoraggiati. Non possiamo che esserci, ancora più numerosi, per applaudire e condividere con loro questa avventura musicale straordinaria», ha commentato il presidente dell’associazione Tito Olivato.

Il Festival Musicale di Beata Giuliana non è solo una rassegna: è un segnale forte che arriva dalla scuola, dalla comunità e da una generazione che ha scelto la musica come forma di espressione e di costruzione del futuro. 

Laura Vignati

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