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Gallarate | 13 dicembre 2023, 15:07

Collegamento ferroviario tra T2 di Malpensa e Sempione: tutto pronto nel 2025. Con 257 milioni

Tempistiche comunicate contestualmente al sopralluogo odierno sul cantiere, a Gallarate, con gli assessori regionali Lucente e Terzi, e i presidenti Gibelli (Fnm), Caradonna (Ferrovie Nord) e Salini (Rti Salc). Armando Brunini, Ad Sea: «Malpensa è una grande infrastruttura per la connettività a lungo raggio. E può sostenere ancora di più le potenzialità di questo territorio. La ciliegina sulla torta deve essere l’alta velocità». Investimento da 260 milioni

Collegamento ferroviario tra T2 di Malpensa e Sempione: tutto pronto nel 2025. Con 257 milioni

Punto della situazione, a Gallarate, sulla realizzazione del collegamento ferroviario tra Terminal 2 di Malpensa e linea ferroviaria del Sempione (foto del cantiere e della Conferenza stampa in fondo). Appuntamento organizzato ai margini del cantiere con Fulvio Caradonna (presidente di Ferrovie Nord), Enrico Bellavita (direttore generale), Pietro Salini, presidente Salc (Raggruppamento temporaneo di imprese), Armando Brunini, ad Sea, Andrea Gibelli, presidente Fnm, gli assessori regionali Franco Lucente e Claudia Maria Terzi.

Il progetto, promosso da Ferrovie Nord e Sea, ha l’obiettivo di “chiudere” l’anello ferroviario intorno all’aeroporto, così da ampliarne il bacino d’utenza e riorganizzare i servizi nel quadrante Nord Ovest della regione, e di migliorare, anche in termini di sostenibilità, il collegamento tra Malpensa e Milano. Il collegamento a doppio binario tra T2 e linea Rfi del Sempione misurerà 4,6 chilometri di nuovo tracciato verso Gallarate, oltre a 1,1 di raccordo verso Casorate Sempione (tempo previsto di percorrenza tra terminal e Gallarate: 7 minuti).

L’opera potenzierà gli itinerari verso l’area di Milano e l’aeroporto diventerà nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri. Conclusione dei lavori prevista a luglio 2025, come ricordato da Enrico Bellavita, e attivazione nel dicembre successivo, a dispetto di «…un cantiere complicato, per ragioni tecniche e per situazioni contingenti» ha fatto presente Fulvio Caradonna. Anche se l’avanzamento dell'opera viene considerato all’unanimità più che soddisfacente: ci lavorano giornalmente oltre cento persone, dentro e intorno al cantiere “orbitano” le attività di una cinquantina di imprese. Realizzazione non semplice, intorno alla quale, come ammesso da Pietro Salini, si apprezza, oggi, grazie ai risultati, un clima più disteso rispetto agli esordi.

«Malpensa – ha dichiarato Armando Brunini -  è una grande infrastruttura di connettività per il lungo raggio, con oltre 40 collegamenti di questo tipo, pur essendo priva, come noto, di un vettore di bandiera. E può sostenere ancora di più le potenzialità di questo territorio, con il settore cargo che fa la differenza e nel passaggio, per raggiungere l’aeroporto, dal trasporto su gomma a quello su rotaia. La ciliegina deve essere l’alta velocità».

«Con quest’opera – l’intervento di Andrea Gibelli – ridisegniamo il sistema intorno a Malpensa, tenendo presente che ci sono anche due cantoni oltre confine, Ticino e Grigioni, che anche su questo progetto scommettono un pezzo del loro sviluppo». «Mi ritengo orgoglioso e soddisfatto per quello che sta succedendo, la Lombardia dimostra ancora una volta la sua capacità di essere competitiva» ha dichiarato l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità, Franco Lucente, mentre la collega di Giunta, Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche), ha citato elementi di sostenibilità nel potenziamento del trasporto al servizio di merci e persone, in una Lombardia «…che ha i numeri di uno Stato europeo di medie dimensioni».

L’investimento per la parte realizzativa è di 257 milioni. Ai 211 inizialmente previsti e finanziati, il Governo (lo ha ricordato, in particolare, proprio l’assessore Terzi) con il Dpcm 8 settembre 2023 – Piano complessivo delle opere olimpiche, ha aggiunto un finanziamento di 46 milioni. Nel dettaglio: 80 milioni arrivano dal “Patto per la Lombardia”, oltre 63 dall’Unione Europea, quasi 56 dal Ministero delle Infrastrutture, 11 da Regione Lombardia, uno da Sea e 46, appunto, dal Governo.

Stefano Tosi

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