Nicoletta ha il cuore di un angelo e lo spirito di una guerriera, s’impegnava in ogni cosa che faceva e in maniera quasi eccessiva per tutti. Ha affrontato ogni momento anche oscuro: questo l’ha resa ancora più forte». Così il presidente della sezione varesina degli alpini Franco Montalto ha voluto ricordare Nicoletta Cottarelli Cuviello durante le esequie (LEGGI QUI).
Lui ha aperto in questo modo la celebrazione in Sant’Edoardo a Busto Arsizio, presieduta dal parroco don Marco Zambon. Ha voluto ricordare la forza di una donna che ha saputo affrontare anche momenti difficili, una socia del gruppo Alpini di Busto Arsizio sempre attiva e attenta agli altri.
La stessa attenzione l’ha sottolineata anche don Marco durante l’omelia: «Ho scelto la prima lettura tratta dal libro di Giobbe – ha detto – perché Giobbe era un uomo combattente: ha combattuto contro la sua malattia, non si è rassegnato. Ha scalato quella salita che è la montagna della vita. Così anche Nicoletta: di fronte alla malattia ha deciso di continuare a vivere, lottare. Ha vissuto la vita nella sua pienezza, non ha sopravvissuto. Ha portato avanti tutti i suoi impegni anche per gli altri e nella fatica ha sempre saputo voler bene, amare. Lei ha affrontato la fatica e la sofferenza con perseveranza».
Toccante anche la preghiera degli alpini letta dal capogruppo Mauro Airaghi (VIDEO).
Ad accompagnare la celebrazione, il coro Monterosa che ha intonato tra l’altro due canti toccanti: “Amici miei” e “Il Signore delle cime”.
Alle esequie c’erano rappresentanti di Carabinieri e Protezione civile di Busto Arsizio: all’uscita hanno accompagnato il feretro.