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Cultura | 21 novembre 2023, 18:30

Non solo telai al Museo del Tessile con l’Università per la cultura popolare

Mercoledì 22 novembre, Valeria Ferrè illustra la storia dell’imprenditoria bustocca e la sua attenzione per la città. Con un occhio di riguardo anche all’impegno costante di molti industriali “storici” a favore di istituzioni assistenziali, culturali e religiose

Non solo telai al Museo del Tessile con l’Università per la cultura popolare

“Non solo telai: l’imprenditoria bustocca e la sua attenzione per la città”. Un incontro dove si parla di Busto Arsizio, della sua economia e imprenditorialità. Lo propone il cartellone dell’Università cittadina per la cultura popolare mercoledì 22 novembre alle 15.30 al museo del tessile. Relatrice, Valeria Ferrè che illustrerà come la città, sulla spinta del progresso della locale industria tessile si sviluppa a grande velocità tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento.

«Traendo linfa dalla tradizione artigianale di lavorazione del cotone, presente da secoli nel borgo di Busto – spiega la relatrice - la produzione si struttura nel sistema della fabbrica. Le aziende, piccole, medie e di grandi dimensioni, si moltiplicano, attirando manodopera da tutta la Lombardia e oltre. Gli imprenditori tessili di quest’epoca ormai lontana, oltre a far prosperare le proprie aziende, che cosa hanno lasciato alla città? La grande ricchezza prodotta dalle loro industrie, oltre ad essere investita nell’azienda di famiglia, è in qualche modo servita anche allo sviluppo di servizi utili alla comunità?» In molti casi, si può affermare di sì.

«L’impegno di molti industriali “storici” a favore di istituzioni assistenziali, culturali, religiose, fu sicuramente importante e costante nel tempo – prosegue - E’ quindi impossibile affrontarne tutti gli aspetti in una breve conversazione. Si è scelto, invece, di esaminare “da vicino” solo alcuni esempi dell’attenzione degli imprenditori alla città, in vari e diversi campi: l’istruzione, l’edilizia popolare e quella sacra, la cultura e l’arte, la sanità. Esempi “concreti”, nel senso che hanno lasciato traccia anche “fisica” nel tessuto urbano, e sono ancora visibili, dopo più di cento anni di storia. L’Asilo S. Anna, il Teatro Sociale, la chiesa dei Frati Minori, le case popolari sorte per iniziativa delle aziende, l’ospedale. Fondati per iniziativa, o comunque con l’importante sostegno di imprenditori, questi istituti nel tempo hanno continuato la loro attività con gestioni diverse, ma rimangono come memoria della filantropia dei primi “sponsor”».

Oltre alle testimonianze di archeologica industriale ancora presenti, anche questi edifici ci parlano di uomini di un tempo, che hanno voluto investire tempo e risorse non solo in imprese economiche, ma anche in istituzioni al servizio della società.

L. Vig.

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