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Cultura | 30 agosto 2023, 16:43

“L’altro lato del vento” soffia al Camponovo. Sabato l'inaugurazione della mostra di Elena Danelli e Gaetano Blaiotta

Prenderà avvio sabato 2 settembre nella pregevole location del Sacro Monte l'esposizione delle opere della coppia di editori GaEle di Cuvio. Alberto Casiraghy: «Le più belle storie le scrivono quando ascoltano la Libertà del loro destino»

“L’altro lato del vento” soffia al Camponovo. Sabato l'inaugurazione della mostra di Elena Danelli e Gaetano Blaiotta

«È sempre una gioia pensare agli Amici felici. Elena e Gaetano sono figli dei sogni e del vento e dei torrenti inquieti. Le più belle storie le scrivono quando ascoltano la Libertà del loro destino». Così parlò Alberto Casiraghy, l’editore del “Pulcinoelefante” ideale successore del mai dimenticato Vanni Scheiwiller, a proposito di Elena Danelli e Gaetano Blaiotta, ovverossia GaEle, a loro volta creatori di raffinati libri d’arte manufatti e artisti in proprio. 

 

L’amico Casiraghy ha voluto introdurre così la mostra “L’altro lato del vento”, che Danelli e Blaiotta inaugureranno sabato 2 settembre alle ore 17,30 alla Location Camponovo di via dell’Assunzione 17 al Sacro Monte (fino al 24 settembre. Orari sabato e domenica, 10 – 12, 30 e 14,30 – 19. Un’opera di ciascuno dei due artisti è esposta al Bosisio Bistrò 1926 di via Marcobi 3 a Varese) quinta della serie “Arte in simbiosi” che ha visto esposte lo scorso mese di agosto le fotografie di Erika Zolli, giovane e talentuosa artista varesina. 

 

«Ci sono segreti che incendiano vite intere», butta lì Casiraghy in uno dei suoi fulminanti aforismi, e il percorso creativo di Elena Danelli e Gaetano Blaiotta ha preso avvio dal “segreto” della visione di un film, “The other side of the wind”, girato da Orson Welles ma presentato soltanto nel 2018 a Venezia, una pellicola che contiene una spietata autoanalisi, e affronta temi difficili e impopolari. Il film ha mosso nei due artisti il vento dei ricordi, germinati per Elena dal ritrovamento di un vecchio biglietto manoscritto di sua madre, e per Gaetano da una copia del Vangelo di Matteo che la genitrice aveva in mano ogni giorno. 

 

«Un biglietto emerso (un caso?) da un luogo impensato della cucina di Maria Elena che l’ha riportata ai suoi sedici anni. Ed è nato uno tsunami dell’anima, ricordi su ricordi. Per arginarlo non ha usato le pellicole, non è una regista, ma una artista della carta. Sono nate piccole preziosità, utilizzando i biglietti (conservati da una vita con grande cura) scritti dai genitori (“Mangiala tutta. È buona la minestra” l’aveva avvertita la mamma un giorno, deponendo una nota su un piatto capovolto”). Piegati, valorizzati costituiscono il mosaico della sua vita, racchiusa in quei librini che connotano la casa editrice», scrive Federica Lucchini nella presentazione della mostra. 

 

Per Gaetano, invece, l’amarcord riguarda Pier Paolo Pasolini e il film che dedicò al Vangelo di Matteo, uno scatenarsi di emozioni che Blaiotta ha trasformato in potenti installazioni e opere di grande formato, in cui il segno parla di sofferenza e discriminazione, di solidarietà e tolleranza, di rispetto per ciò che siamo stati e per il mondo arcaico che anche il grande regista e intellettuale difese fino all’ultimo. 

 

Una mostra certo di non semplice fruibilità, ma nelle opere di Danelli e Blaiotta insiste il rispetto per l’uomo e la sua storia, per il ricordo che morde ma anche salvifica, per un’arte povera ma innervata dalla spiritualità, per una cultura che vede il crepuscolo ma può pensare a una nuova alba. Elena e Gaetano ci credono ancora, e una visita a “L’altro lato del vento” può rappresentare uno stimolo a pensare che non tutto è perduto.

Mario Chiodetti

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