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Busto Arsizio | 24 agosto 2023, 17:19

Il territorio come occasione didattica e formativa: liceo Crespi, di Busto, in prima fila

Progetto nazionale, nell’ambito della formazione, collegato al Pnrr. Oltre 50 docenti da tutta Italia coinvolti in una intensa quattro giorni, a Macugnaga. La dirigente, Cristina Boracchi: «Vivranno un’esperienza di mappatura percettiva del territorio e potranno attivare nuove modalità didattiche nelle scuole di appartenenza»

La dirigente del Liceo Crespi, Cristina Boracchi

La dirigente del Liceo Crespi, Cristina Boracchi

Sono 55 e provengono da tutta Italia i docenti che parteciperanno al “Summer camp Macugnaga”, fra 28 e 31 agosto. «L’iniziativa – entra nel merito la dirigente scolastica, Cristina Boracchi – fa parte di un progetto più ampio, con sede al liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio: i partecipanti, nell’ambito della formazione nazionale collegata al Pnrr del Ministero del Merito e dell’Istruzione, vivranno un’esperienza di mappatura percettiva del territorio e potranno attivare questa modalità didattica nelle scuole di appartenenza».

Due le proposte principali. Per i professori delle scuole medie e superiori, il percorso formativo “Fingerprints 4.0 Impronte: segni nel paesaggio” pone i partecipanti davanti a domande fondamentali, quali: educare al paesaggio o educare attraverso il paesaggio? Da queste e altre riflessioni parte un laboratorio creativo volto a declinare in chiave interdisciplinare percorsi laboratoriali - Cbl che intendano sviluppare competenze in chiave di cittadinanza europea e focalizzare l’intimo rapporto tra uomo e paesaggio, individuo e territorio, cultura dei luoghi e culture dei popoli. «Educare al paesaggio e/o educare attraverso il paesaggio - si specifica - significa conoscere, esplorare, interpretare, fare esperienza e vivere da osservatori ma anche da attori. Attraverso le attività outdoor in loco e tool digitali, si procederà alla declinazione delle valenze formative del paesaggio per contestualizzare forme di didattica e progettare possibili percorsi esperienziali. Il flusso cognitivo, dinamico e propulsivo prevede che le sfere delle competenze possano essere acquisite al di fuori del contesto tradizionale dell’aula e includere studio all’aperto, ricerche sul campo e progetti di varia natura che includano una vera e propria esperienza emotiva e percettiva dei territori».

L’educazione al paesaggio è alla base anche della proposta per le scuole dell’infanzia e primarie. «La scuola – si precisa - è una parte di territorio. Partirà da qui la nostra esperienza residenziale: da uno sguardo al “paesaggio scuola”. Sarà un momento importante di analisi e condivisione del vissuto, un modo per allineare i nostri sguardi per poi partire alla ricerca della strada per portare la scuola nel paesaggio globale e il paesaggio nella scuola. Sperimentazione di didattica outdoor e metodologie Cbl si intrecceranno per delineare nuovi format e abilitare i docenti a un differente modo di progettare esperienze. Il paesaggio, i nostri paesaggi, potranno diventare il filo che cuce discipline e conoscenze e impreziosisce il cammino dei nostri studenti partendo dalla realtà locale e proiettando il loro cammino nel globale senza perdere di vista la connessione uomo, natura, scienza, l’interazione e le responsabilità umane nel percorso di trasformazione dei paesaggi».

Il programma prevede incontri “plenari” e altri con divisione in gruppi, anche con uscite nella località walser e nelle vicinanze, con momenti dedicati a esperienze percettive, interviste, prospettive didattiche. «Il progetto – ricorda Cristina Boracchi – tocca gli ambiti della transizione ecologica, della valorizzazione del territorio, dell'ecologia della mente e dell'educazione alle emozioni, temi che i docenti, formati, possono porre ai loro studenti. Il tutto con un'attenzione alla transizione digitale, altro obiettivo dell'agenda Europea 20-30».

Redazione

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