Non è - solo - l'uomo dei miracoli, è lo scopritore e coltivatore dei talenti. La sua partenza, poco dopo l'avvio della stagione con Vargas in panchina, lo scorso anno è stata una ferita per molti. Ma il ritorno di Massimo Sala in casa Pro Patria è raccontato fino in fondo dalla fotografia di Marco Giussani che la società bustocca e il responsabile della comunicazione Nicolò Ramella hanno scelto per raccontarlo: il ds Sandro Turotti e lo stesso tecnico che camminano uno al fianco dell'altro.
Tratteggia il cammino comune soprattutto a individuare i talenti, e che talenti. Perché sulla strada della Pro si indirizzano giocatori che non sarebbero mai emersi forse veramente, mentre ora troviamo un Federico Gatti alla Juventus e in nazionale. Esempi plateali e altri meno sotto i riflettori, ma tutti importanti.
Sala che si emoziona quel giorno in cui oltre alla salvezza viene consegnato ala Pro l'approdo ai playoff - la squadra gli era stata affidata a marzo, con punti e morale a picco - e nella medesima giornata, nei medesimi istanti Javorcic va in B con il Südtirol. Il merito che ogni tanto viene premiato, sorriderà Massimo, che era stato vice di Ivan. LEGGI QUI
Difficili i ritorni nel mondo del calcio. Questo racconta un legame forte, quello dei valori, del saper individuare giovani capaci nello sport e nella vita, come spesso la Pro Patria ha saputo in questi anni offrire e continuare a forgiare. Visioni, valori, che Sala e Turotti condividono profondamente.
Così l'annuncio ufficiale: «Aurora Pro Patria 1919 comunica che Massimo Sala torna in biancoblu nella veste di collaboratore tecnico della società. Sala lavorerà a stretto contatto con il direttore sportivo Sandro Turotti e con lo staff tecnico della prima squadra».
Le parole fanno balenare la speranza, l'immagine la fissa e sussurra che il calcio è anche questo: sapersi parlare, ritrovare, non essersi realmente allontanati mai, amicizia.