“Medicina di genere: la salute delle differenze”. E' questo il titolo del convegno annuale promosso dall’Ordine dei Medici di Varese, che si è svolto, questa mattina, al Double Tree by Hilton di Solbiate Olona. Un convegno su un tema innovativo, ma che vede il nostro Paese essere stato il primo, in Europa, ad introdurre per legge il concetto di “genere” in medicina(con la Legge 3/2018).
Una legge seguita, l’anno successivo, da un Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere sul territorio nazionale. Come ha spiegato il presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, la dottoressa Giovanna Beretta, ringraziando la dottoressa Teodora Gandini e la commissione Pari opportunità per l’organizzazione, “l’esigenza di questo nuovo punto di vista, da includere in tutte le specialità mediche, nasce dalla consapevolezza delle differenze associate al genere, con il fine ultimo di garantire ad ogni persona, uomo o donna, la migliore cura, rafforzando il concetto di centralità del paziente e personalizzazione delle cure”.
Diversi i relatori che si sono alternati al tavolo. La professoressa Franca Di Nuovo, referente per la Medicina di genere del Pirellone, ha ricordato le numerose iniziative promosse dalla Regione sulla Medicina di genere. Fabio Ghezzi, professore all’Insubria e direttore Dipartimento Medicina di genere Asst Sette Laghi, ha richiamato la Medicina di genere a “guardare di più all’epoca prenatale”. L’onorevole Fabiola Bologna, dirigente medico, che si è soffermata sul Piano di Applicazione e Diffusione della Medicina di genere, sottolineando il ruolo di giornalisti e media, soggetti decisivi per sensibilizzare tutti i cittadini.
E’ infine intervenuta la dottoressa Valeria Messina, medico di famiglia ligure, che ha richiamato l’importanza su un rapporto più stretto con il paziente.