Breaking news: rubata la bici al consigliere comunale Giovanni Pignataro. Come? L’esponente Dem si è presentato in piazza Giovanni XXIII. Ha realizzato un video sulla possibilità di parcheggiare le biciclette nei pressi della stazione, in considerazione del cantiere che ha suscitato polemiche e spiegazioni. Tre minuti di registrazione, una manciata di secondi senza tenere d’occhio la sua, di bici.
Quasi in diretta racconta: «A distanza di pochi metri da dove mi trovavo, la mia Bianchi nera, con strisce rosse (la fede milanista è leggendaria, Ndr), non c’era più. Rubata». L’avvocato ammette: «Non l’avevo legata. Ero così vicino… E poi ho avuto fiducia nella sicurezza. Ma, forse, questa piazza così sicura non è...». Un po' scherza sulla sua leggerezza, un po' riflette sull'area. Ora la speranza è riposta nelle registrazioni delle videocamere di sorveglianza. Almeno una dovrebbe essere puntata nella zona in cui si trovava il mezzo di Pignataro. Ma c’è un secondo capitolo.
Pochi minuti dopo: «Ho visto il ladro, l’ho incontrato». Il duello, mancato, avviene tra via Bottini, dove il consigliere riconosce la sua due ruote, e via Don Minzoni, punto di svolta per il fuggiasco. La Ztl è a pochi passi. «Ho visto la mia Bianchi, era a 30 metri – ricostruisce Pignataro- e ho commesso un errore». Quale? Cedere all’amore per la bici e i pedali. All’impulso. «Ho iniziato subito a correre. Ho gridato. Scemo, dicevo, ridammi la bici, non succede niente, basta che me la ridai». Risultato: corsa onorevole (Pignataro è uno sportivo, oggi più maratoneta che centometrista) ma i pedali, ovviamente, hanno prevalso. Visita del consigliere al Comando della Polizia Locale. Riprese delle videocamere al vaglio.