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Gallarate | 28 maggio 2025, 21:18

Remigration Summit, prosegue lo scontro istituzionale a Gallarate: Gnocchi accusa, Colombo replica

Il consigliere civico Massimo Gnocchi attacca duramente l’amministrazione Cassani e accusa il presidente del Consiglio comunale Marco Colombo (FdI) di legittimare tesi estreme: «Gravi affermazioni, la destra moderna dovrebbe prendere le distanze dal linguaggio della remigrazione». Colombo risponde punto per punto: «Semplificazioni faziose e fuori contesto. Il dibattito sull’immigrazione è complesso e merita rispetto». Scontro aperto in vista della mozione in consiglio comunale

Remigration Summit, prosegue lo scontro istituzionale a Gallarate: Gnocchi accusa, Colombo replica

Il Remigration Summit che si è svolto a Gallarate continua a generare onde lunghe nella politica locale. A riaccendere la polemica è una dura presa di posizione del consigliere comunale civico Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate), che punta il dito contro quella che definisce una «faziosa e ingiustificabile forma di comunicazione istituzionale», criticando apertamente il sindaco Andrea Cassani e il presidente del Consiglio comunale Marco Colombo (Fratelli d’Italia). Gnocchi contesta il tono e il contenuto degli interventi difensivi sul summit, denunciando il rischio di legittimare tesi razziste e xenofobe dietro la facciata del dibattito sull’immigrazione.

Non si è fatta attendere la replica di Colombo, che risponde con una lettera altrettanto articolata: «Semplificazioni e taglia e cuci – scrive – che decontestualizzano un ragionamento più complesso. Parlare di razzismo è fuori luogo e inaccettabile». Il presidente del Consiglio difende la necessità di un confronto pacato e plurale sui temi migratori e invita Gnocchi a non ergersi a detentore unico della verità.

Lo scontro, ormai sempre più pubblico e diretto, si inserisce in un contesto già teso in vista del prossimo consiglio comunale, dove verrà discussa una mozione sui fatti del Remigration Summit.

L'AFFONDO DI GNOCCHI

«Sul Remigration summit, mi pare si sia raggiunto un livello di faziosa ed ingiustificabile forma di comunicazione istituzionale cui vada dato un alt!

La testimonianza l'ha regalata -ancora- il resoconto sul voto di condanna dei fatti gallaratesi avvenuto a Villa Recalcati durante il consiglio provinciale di lunedì 26 Maggio.

Il punto è che ora non è più solo Cassani, col suo proselitismo da politico estremista che nulla c'entra coi suoi compiti di Sindaco in verità, a far passare i partecipanti come " giovani di destra che hanno idee compatibili con la nostra Costituzione" (il Tempo 27-5-2025). Ma vedo che si è iscritto a sostenere questa tesi anche il Presidente del Consiglio comunale Marco Colombo di FDI e me ne rammarico, perché ne ho rispetto personale. In riferimento alla mozione in provincia, Colombo ha testualmente detto che la ha "trovata invotabile ed ipocrita" anche perché i "rimpatri di cui si parlava al summit sono gli stessi eseguiti dal ministro di Forza Italia Tajani" .

Non solo, ha anche detto che “ha impiegato 10 giorni per farsi una posizione su quello che è successo esattamente a Gallarate” e capire cosa dire in proposito e che è arrivato alla conclusione che non hanno avuto tutti i torti, quei “bravi ragazzi” (Cassani dixit) a sostenere le loro tesi, al chiuso del teatro Condominio. 

Trovo queste affermazioni molto gravi e lo dico da consigliere comunale civico, mai stato di sinistra e che quindi come tale non accetta lezioni di perbenismo né etichette.

Quello dell'immigrazione clandestina e dei problemi generati da chi è qui senza alcun titolo è tema che deve risolvere il Governo in carica visto che prometteva di farlo. E nessuno sta dicendo il contrario. Altra cosa, ben diversa, è quella di permettere che a porte chiuse in un teatro comunale della città a più alta presenza di stranieri regolari in Provincia (come riferito da Colombo stesso) si permetta ad alcuni di professare idee razziste e xenofobe dalle quali invece la destra moderna, seria, dovrebbe prendere le distanze subito anziché veicolarne il messaggio.

Perché il Presidente Colombo, in forza del suo ruolo istituzionale avrebbe dovuto leggere subito, come ho dovuto fare io, il manifesto dei signori del Remigration (ben disponibile sul web). Lo avesse fatto, ma mi pare che ancora non ci sia riuscito, avrebbe realizzato chi erano e sono la maggior parte di questi signori ed avrebbe soprattutto evitato di mescolare la legittima lotta all'immigrazione clandestina con il messaggio della deportazione che invece è ben diverso e tocca in maniera inaccettabile anche i regolari ed addirittura i titolari di cittadinanza! Il tutto senza bisogno di essere, come ha affermato, un intellettuale quale anche io non sono.

Gli consiglio inoltre di andare a leggere, suggerendo di farlo anche a Cassani se avesse mai un sussulto di lucidità, quello che ha detto alla Radio della Svizzera Italiana proprio ieri il Prof. Dirk Baier (direttore dell'Istituto per la prevenzione e la criminalità all'Università delle scienze applicate di Zurigo), che senza mezzi termini ha definito questi ragazzi " lupi travestiti da pecore...cui bisogna tuttavia togliere questo loro travestimento per capire il nucleo delle loro dichiarazioni, delle loro posizioni. E il vero nucleo è l’estremismo di destra.” Aggiungendo a proposito del termine remigrazione che " il miglior esempio di questa strategia di normalizzazione è proprio il termine remigrazione. Qualche anno fa era sinonimo di deportazione, di espulsione, di deportazione di massa di persone solo perché appartenenti a un certo gruppo di popolazione. Ora il movimento identitario è riuscito a liberare questo termine da questo significato chiaramente negativo ed ora il termine quasi non sorprende più essendo diventato parte del vocabolario. Non per tutti, ma per alcuni, soprattutto per chi ha una mentalità conservatrice. Questo è esattamente quello che vogliono gli attori di destra radicale ma bisogna stare attenti a non banalizzare il linguaggio ed essere consapevoli di quello di cui si sta parlando”.

Chiarito questo le responsabilità di parole e fatti sono sotto gli occhi di tutti e seguitare a minimizzare, o scusare, lo trovo assurdo perché, ripeto, nessuno difende gli irregolari, semplicemente non si può pensare siano diffuse idee cancellate dalla storia sui migranti integrati e regolari.

Gallarate infatti secondo me avrebbe dovuto prendere esempio dal Comune e dalla Provincia di Bolzano che proprio settimana scorsa hanno cancellato la prenotazione di una sala al Waltherhaus (casa della cultura) quando si è scoperto che sarebbe stata usata da Martin Sellner, ovvero il relatore principale del summit, per parlare delle sue teorie sulla deportazione. Che invece qualcuno ha voluto inopinatamente ospitare a Gallarate blindando un'intera città in un sabato mattina di maggio a spese dei contribuenti.

La cosa più saggia sarebbe scusarsi e riconoscere di aver fatto una cosa sbagliata, abbassando i toni e rimettendo il confronto nei binari della normale dialettica politica in vista del consiglio comunale chiarificatore dove verrà discussa la mozione sul tema, e poi tornare ad occuparsi dei reali problemi amministrativi della città.

Sarebbe onesto intellettualmente e la farebbe finita con tutto questo inutile chiacchiericcio che ha fatto e seguita a fare il gioco di questi signori. 

Perché la libertà di espressione giova ribadirlo ancora, è questione molto seria purché sia esercitata nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, delle leggi Scelba e Mancino nonché della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo».

Massimo Gnocchi - Consigliere Obiettivo Comune Gallarate

LA REPLICA DI COLOMBO

«Egregio Consigliere Massimo Gnocchi,

ho letto attentamente la sua lettera e desidero rispondere per chiarire alcuni punti che ritengo inaccurati, fuorvianti e pretestuosi come la mozione trattata in Consiglio Provinciale a cui si riferisce.

Innanzitutto, facendo un taglia e cuci, assembla un insieme di affermazioni decontestualizzate da un ragionamento che aveva un percorso ben più complesso. Lei afferma che come Presidente del Consiglio Comuna io stia veicolando un messaggio di stampo razzista e xenofobo e questo è lontano anni luce dal mio pensiero. Tuttavia, è importante sottolineare che il dibattito sull'immigrazione e sulle politiche ad essa correlate è complesso e non può essere ridotto a queste etichette. La condanna dei fatti di Gallarate non implica necessariamente la negazione di legittime preoccupazioni riguardanti l'immigrazione clandestina e regolare ... si regolare perché anche quest'ultima può celare dei rischi socio culturali da non sottovalutare, che potrebbero esplodere entro due o tre generazioni se non presi in seria  considerazione. La invito a leggere l'articolo di Repubblica del 22 maggio nel quale si parla della preoccupazione dei servizi segreti Francesi e sul rischio dell'imposizione della sharia.

Proseguendo, lei dice che ho impiegato dieci giorni per farmi un'opinione sui recenti eventi. Questo non significa che le mie considerazioni siano meno valide o che debbano essere squalificate. La prudenza e il ragionamento sono essenziali in questioni così delicate... non tutti hanno la verità in tasca che spesso lei sbandiera come se fosse, tra l'altro, l'unica ed indiscutibile. Le sembrerà assurdo ma al mondo esiste qualcuno che non la pensa come lei. Non ho mai affermato che i “bravi ragazzi non abbiano tutti i torti".. questa è una provocazione e le parole devono sempre essere interpretate con attenzione.

La sua affermazione secondo cui il termine "remigrazione" sarebbe sinonimo di deportazione appare eccessivamente semplificata. È fondamentale analizzare il significato e l’uso di tale termine nel contesto attuale, senza cadere nel rischio di generalizzazioni. La discussione su come affrontare l’immigrazione deve rimanere aperta e rispettosa.

Infine, la sua proposta di scuse e di riconoscimento di un errore da parte mia non tiene conto della pluralità di opinioni che caratterizza la nostra società. Il dialogo è essenziale, ma deve avvenire in un clima di rispetto reciproco, senza forzature.

Credo che sia opportuno continuare a discutere di queste tematiche in un contesto costruttivo, evitando di cadere in attacchi personali o in affermazioni infondate. La libertà di espressione, come lei giustamente sottolinea, è una questione seria e deve essere esercitata nel pieno rispetto delle diverse posizioni.

Ringraziandola nuovamente per avermi indicato quale deve essere il mio pensiero colgo l'occasione per un caloroso saluto».

Marco Colombo
Presidente del Consiglio Comunale
Capogruppo FDI Consiglio Provinciale

Alice Mometti

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