Si sta in trepidazione perché sono piccini, si sorride dei progressi, torna l'ansia quando spiccano il volo. Solo che i protagonisti di questa storia sono merli. Per la precisione, si tratta della famiglia "De Merlis", come viene chiamata in questa favola bustocca così reale.
A ribattezzarla in questo modo Laura Mauceri che ha raccontato via social la scoperta del nido sul suo balcone e si è presa a cuore questi esserini. Lei e tutta la famiglia, dando una lezione bellissima alla figlia con il suo amore per la natura. Giorno dopo giorno, in tanti si sono appassionati alla sit-com De Merlis, con finale da tipica mamma italiana, ha scherzato Laura.
Ma partiamo dall'inizio. Una mattina la donna trova il nido e - spiega «ero così agitata questa mattina che ho chiamato l’Enpa con la stessa ansia di quando ho chiamato la pediatra di mia figlia per la prima volta». La preoccupazione nasce dalla posizione apparentemente ostica del nido, su una pianta, però mamma merla sa il fatto suo. Laura si preoccupa finché l'operatrice Enpa la rincuora sulla crescita dei piccini. «Devo solo controllare che la mamma continui a portare da mangiare ai piccoli, in caso contrario interverranno loro, in teoria tra 4 settimane saranno pronti a prendere il volo» è l'analisi.
Ma la madre dei volatili si impegna a fondo nella sua spontanea missione: «Dovreste vedere come si da da fare, fa avanti e indietro continuamente e porta un vermicello alla volta, ogni tanto si ferma a riposare e poi ricomincia imperterrita. La guardo con ammirazione, ha una forza d’animo micidiale...».
Ormai i De Merlis sono di casa, così Laura e la figlioletta cominciano a studiare nomi, nonché a coinvolgere la platea social in materia: «Noi questi piccoli li vogliamo ridare alla natura con una identità».
Il tempo vola, è proprio il caso di dire, e un piccolo pioniere vuole inseguirlo. Laura osserva i suoi tentativi, filma, fino al grido: «E il primo, coraggiosissimo, è andato. In sottofondo sentirete la disperazione di una tipica madre italiana che non riesce a lasciar andare, e modestamente quella sono io!». I fratellini lo seguiranno ben presto e lo sguardo della famiglia umana si posa un po' triste sul nido.
Con una riflessione bellissima: «A noi rimane un nido vuoto con un ovetto, un balcone ridotto maluccio e una grande riconoscenza verso la natura che ha scelto la nostra famiglia per accogliere, crescere e liberare. Questa casa è sempre stata un porto sicuro per tutti, ha ospitato così tante persone negli anni che, a un certo punto, abbiamo dovuto fare un calendario per garantire ospitalità a tutti. In fondo Francesco, io e mia figlia (che sta imparando molto bene) siamo questo, siamo persone accoglienti e non smetteremo mai di esserlo perché ci piace nutrirci delle esperienze dei nostri ospiti».
Laura ha fatto un grande regalo alla bimba, condividendo con lei questo spirito e queste attenzioni: la aiuterà sempre a rispettare e amare le creature. Un regalo offerto però anche a tutti coloro che l'hanno seguito la sua storia, passo dopo passo.
Sì, essere accoglienti è anche prendersi cura di una famiglia di merli o di altri animali, che non "invadono" lo spazio come talvolta si suole subito gridare, bensì dividono questa terra con noi.
Laura tiene a ricordare l'importanza di comportarsi nel modo corretto con gli animali selvatici. Per questo si è rivolta all'Enpa di Milano che le ha dato tutte le indicazioni. Ecco i contatti: 02.97064220; www.enpamilano.org.
Marilena Lualdi